Tre manifestanti anarchici sono stati denunciati a Roma da Digos e carabinieri per resistenza a pubblico ufficiale, violenza aggravata su pubblico ufficiale e travisamento durante la manifestazione di ieri in solidarietà con Alfredo Cospito, il detenuto in carcere al 41 bis in sciopero della fame da oltre 100 giorni contro il regime detentivo. I tre denunciati sono stati fermati e identificati nella giornata dopo le fasi concitate con le forze dell’ordine all’altezza di via Prenestina.
Mosap: “Manifestanti in piazza per fare a botte”
“Gli scontri di ieri a Roma sono ancora una volta la conferma che i violenti utilizzano il pretesto delle manifestazioni per inveire contro le forze dell’ordine”. Lo dice Fabio Conestà, Segretario Generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia Mosap. “Mi congratulo con i colleghi e con il dirigente Moreno Fernandez per la professionalità con la quale hanno gestito i disordini. Dall’altro lato – prosegue Conestà – c’è l’amara constatazione che si scende in piazza per fare a botte con il poliziotto. Chi si è reso autore di violenza deve essere punito. Gli anarchici se ne facciano una ragione”.
Zuppi: “Polarizzazione e ricatto non facilitano soluzione”
“Sul 41 bis la dignità della persona e la vita sono fondamentali come il motivo per cui è stato dato e ci sono delle procedure con cui può essere revocato” ma “in genere la polarizzazione e il ricatto non facilitano le soluzioni, che molte volte sono sfumate”. È il pensiero del presidente della Cei, Cardinale Matteo Zuppi, intervistato da Lucia Annunziata a Mezz’ora in più sul 41 bis e il caso di Alfredo Cospito, il detenuto anarchico giunto al 109esimo giorno di sciopero della fame. “In tutte le discussioni sul 41 bis – ha detto Zuppi – in genere chi si occupa di mafia non lo vuole togliere. Se per lui è un’attribuzione giusta bisognerà verificarlo”