L'indagato per i delitti di Prati si è avvalso della facoltà di non rispondere. Spuntano due video: l'omicida ha registrato quanto accaduto

Resta in carcere Giandavide De Pau. Dopo la convalida del fermo emesso dalla procura di Roma la gip di Roma, Mara Mattioli, ha disposto per l’uomo la custodia cautelare in carcere. Sono spuntati anche due video: avrebbe registrato quanto accaduto prima e durante gli omicidi con due video di 14 e 42 minuti.

Il cinquantunenne, arrestato per gli omicidi delle tre prostitute nel quartiere Prati di Roma, risponde di triplice omicidio aggravato. Nell’interrogatorio di convalida che si è tenuto stamani a Regina Coeli, si è avvalso della facoltà di non rispondere. De Pau è detenuto in regime di grandissima sorveglianza per il timore che possa compiere atti autolesivi. 

De Pau non risponde al gip, l’avvocato: “Non ricorda i fatti”

Lasciando il carcere, il difensore di De Pau, l’avvocato Alessandro de Federicis ha detto che il suo assistito “non ha risposto al gip perché non doveva aggiungere altro dopo il lungo interrogatorio in questura”. Ha aggiunto che l’indagato “era molto confuso e rimane il discorso che lui non ricorda i fatti“, definendo “difficilmente contestabile” l’omicidio premeditato e sottolineando che “l’arma, a quanto ne so, non è stata ancora trovata”. Ha inoltre annunciato di aver chiesto all’amministrazione penitenziaria e giudiziaria “di trovare una struttura adeguata per le condizioni psichiche” dell’uomo, che sarebbe affetto da “disturbo della personalità borderline“.

Già prima dell’udienza, il legale aveva dichiarato: “Il profilo psichiatrico andrà esaminato, non solo da me, ma anche dalla procura. De Pau non ha contezza e memoria di quello che ha fatto. Per come l’ho visto io, assente, mi sembra strano fosse capace di organizzare una fuga. So solo che il suo passaporto era scaduto da tempo”. 

Identificate le due vittime cinesi

Identificate le due donne cinesi uccise il 17 novembre nell’appartamento al primo piano di Via Augusto Riboty a Roma. Si tratta di Li Yan Rong, 55 anni, e Yang Yun Xia, 45 anni.

 

Indagini su un cold case

Il fermo di De Pau ha riportato all’attenzione degli inquirenti un vecchio omicidio non risolto avvenuto negli anni scorsi nell’ambiente della prostituzione: un cold case che presenterebbe diversi elementi simili ai delitti avvenuti nel quartiere Prati. 

Spuntano due video

Due video inchiodano Giandavide De Pau, l’omicida delle tre donne di Prati. Nel primo, di 14 minuti, l’uomo azione la videocamera del proprio smartphone e riprende i rapporti sessuali avuti con le due cittadini cinesi, nell’appartamento di via Augusto Riboty. Nel secondo, di 42 minuti, il cellulare cade a terra e mentre la telecamera resta attiva, avviene il massacro delle due donne. L’immagine è fissa sulle scarpe dell’uomo, ma l’audio fissa le grida e tutto l’orrore dei delitti prima della fuga dell’uomo.

E’ quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla gip Mara Mattioli, che ha convalidato il fermo e disposto il carcere per il 51enne, come chiesto dalla Procura. I due video sono stati registrati il 17 novembre, alle ore 10.23 e alle 10.38 e “documentano – si legge nell’ordinanza – in maniera incontrovertibile e raccapricciante l’omicidio delle due donne cinesi commesso da Giandavide De Pau dopo aver consumato con le stesse rapporti sessuali ed aver preteso di rimanere solo con le due donne, mandando via altri clienti”. “Dopo qualche secondo De Pau sposta il telefono e si inquadrano le scarpe che lo stesso indossa – si aggiunge – dopodiché il telefono viene appoggiato oscurando la telecamera ma continua ad essere registrato l’audio e si sente entrare nella stanza l’altra donna cinese”.

“La dinamica di quanto avvenuto all’interno dell’appartamento di via Riboty è pienamente provata dal contenuto dei video rinvenuti nel telefono cellulare dell’indagato – si aggiunge – che smentiscono integralmente la versione dallo stesso fornita circa la presenza di un presunto uomo armato che avrebbe aggredito le due donne e minacciato lui con una pistola. I video infatti non solo documentano l’aggressione da parte dello stesso indagato ma anche l’assenza di qualsiasi altro soggetto all’interno dell’appartamento, come preteso dallo stesso indagato che aveva fatto mandare via tutti i clienti per rimanere solo con le due donne”.

De Pau “consapevole dei fatti gravi commessi”

Gli elementi raccolti su Giandavide De Pau “fanno presumere che fosse pienamente consapevole dei gravissimi fatti da lui commessi ai danni delle tre donne“. E’ quanto si legge nell’ordinanza con cui la gip Mara Mattioli ha convalidato il fermo e disposto il carcere per l’uomo accusato dei tre omicidi di Prati, a Roma. “L’estrema gravità dei fatti commessi in un brevissimo arco temporale ai danni di tre donne durante la consumazione di rapporti sessuali – si aggiunge – la particolare efferatezza e brutalità dei tre omicidi, due dei quali addirittura ripresi in diretta dall’indagato, unitamente ai precedenti da cui lo stesso è gravato, appaiono sintomatici di una personalità particolarmente violenta, aggressiva e priva di freni inibitori e inducono a ritenere elevatissimo, attuale e concreto il pericolo di reiterazione di reati della medesima specie”.

La denuncia della sorella

A dare l’allarme fu la sorella di De Pau. “Sono la sorella di Giandavide De Pau… allora… le spiego… mio fratello è sparito da ieri, sotto l’uso di sostanze, completamente fuori di testa, una persona che non sta bene quando fa uso di sostanze… L’ho sentito questa notte e parlava di donne uccise, di sangue, di coltelli e di cose varie”. Le parole di Francesca De Pau emergono dall’ordinanza con la quale la gip Mara Mattioli ha convalidato il fermo e disposto il carcere per l’uomo, accusato di aver ucciso tre prostitute nel quartiere Prati di Roma, lo scorso 17 novembre. La donna chiamò i carabinieri e denunciò il fratello, portando all’arresto del 19. “E che le ha detto signora?”, chiedono i carabinieri. “Mi ha detto che c’era sangue – prosegue la donna – perché quella stava nel letto, perché poi c’erano i servizi segreti, perché poi lui diventa matto quando fa uso di sostanze. Dice c’era sangue, non so se sono stato io… io non mi ricordo niente”.

Le tre vittime uccise nell’arco di un’ora

Giandavide De Pau uccise le tre vittime in un’ora. E’ quanto emerge dall’ordinanza firmata dalla gip Mara Mattioli. “Quanto sin qui rappresentato – vi si legge – non pone dubbi in ordine al fatto che lo stesso soggetto ripreso dalle telecamere del supermercato Pim di via Riboty entrare alle ore 10.01 nello stabile al numero 28 ed uscire alle ore 10.41 (pochi istanti dopo aver ucciso le prime due vittime ndr) per allontanarsi a piedi, poco dopo (alle ore 11.21) si è recato in via Durazzo a bordo di un’autovettura Toyota IQ di colore melanzana e, dopo aver parcheggiato, è entrato al civico di via Durazzo (11.22) per poi riuscire ed allontanarsi dopo circa 15 minuti (11.39) sempre a bordo dell’autovettura Toyota”.

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