Migranti, lettera a Ue: “Abbiamo onere più gravoso”

Migranti, lettera a Ue: “Abbiamo onere più gravoso”
Handout photo dated 28/05/15 issued by Irish Defence Forces of the crew of Irish Navy ship the LE Eithne rescuing endangered migrants in the Mediterranean. PRESS ASSOCIATION Photo. Issue date: Friday May 29, 2015. The LE Eithne, the flagship of Ireland’s fleet, was involved in the rescue of 201 migrants on Thursday, including at least one baby, from makeshift inflatables about 60km (37 miles) north of Libya in a joint humanitarian mission. See PA story IRISH Migrants. Photo credit should read: Irish Defence Forces/PA WireNOTE TO EDITORS: This handout photo may only be used in for editorial reporting purposes for the contemporaneous illustration of events, things or the people in the image or facts mentioned in the caption. Reuse of the picture may require further permission from the copyright holder. Lapresse Only italyMarina Militare irlandese soccorre dei migranti nel Mediterraneo.

Italia, Malta, Cipro e Grecia si rivolgono a Bruxelles: “Ong non in linea con il diritto internazionale”

Il meccanismo di riallocazione dei migranti? “Increscioso e deludente”. Lettera congiunta di Italia, Grecia, Malta e Cipro all’Ue. Una denuncia a quattro voci da parte dei Paesi che affacciano sul Mediterraneo e che, per i migranti, rappresentano il primo ingresso verso l’Europa. Una nota condivisa, scritta dai ministri dell’Interno di Italia, Malta e Cipro e dal ministro della Migrazione e dell’asilo della Grecia dopo le polemiche e lo scontro tra Italia e Francia.

“L’Italia, la Grecia, Malta e Cipro, in quanto Paesi di primo ingresso in Europa, attraverso la rotta del Mediterraneo centrale ed orientale, si trovano a sostenere l’onere più gravoso della gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo, nel pieno rispetto di tutti gli obblighi internazionali e delle norme dell’UE” si legge nel documento. “Abbiamo sempre sostenuto con forza la necessità di sviluppare una nuova politica europea in materia di migrazione e di asilo, realmente ispirata ai principi di solidarietà e responsabilità, e che sia equamente condivisa tra tutti gli Stati membri”, prosegue la nota. 

“In attesa di un accordo su un meccanismo di condivisione degli oneri che sia efficace, equo e permanente, non possiamo sottoscrivere l’idea che i Paesi di primo ingresso siano gli unici punti di sbarco europei possibili per gli immigrati illegali, soprattutto quando ciò avviene in modo non coordinato sulla base di una scelta fatta da navi private, che agiscono in totale autonomia rispetto alle autorità statali competenti”.

“Ribadiamo la nostra posizione sul fatto che il modus operandi di queste navi private non è in linea con lo spirito della cornice giuridica internazionale sulle operazioni di search and rescue, che dovrebbe essere rispettata. Ogni Stato deve effettivamente esercitare la giurisdizione e il controllo sulle navi battenti la propria bandiera“.

“Nel pieno rispetto delle competenze degli Stati costieri in conformità con il diritto internazionale, riteniamo urgente e necessaria una discussione seria su come coordinare meglio queste operazioni nel Mediterraneo, anche garantendo che tutte queste navi private rispettino le pertinenti convenzioni internazionali e le altre norme applicabili, e che tutti gli Stati di bandiera si assumano le loro responsabilità in conformità con i loro obblighi internazionali. Chiediamo alla Commissione Europea e alla Presidenza di adottare le misure necessarie per avviare tale discussione” conclude la dichiarazione congiunta. 

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