Indagine dei carabinieri: arrestate sei persone. 16 indagati
Scoperto un ‘cartello’ fra dipendenti dell’Asl e agenzie funebri che avrebbe fruttato ai sanitari 15-20mila euro l’anno e alle imprese risparmi fino al 70%, oltre alla possibilità di far fuori la concorrenza e assicurarsi dominio incontrastato negli affari delle camere mortuarie. È una presunta associazione a delinquere quella che avrebbe gestito morti e cadaveri negli ospedali di Faenza e Lugo (Ravenna) su cui indagano i carabinieri del Reparto operativo – Nucleo investigativo di Ravenna e la Procura romagnola che hanno ottenuto dal gip un’ordinanza di applicazione misure cautelari e interdittive nei confronti di 16 persone: 1 dipendente dell’Asl, addetto alla camera mortuaria di Faenza, è finito in carcere; altri 4 sanitari insieme a un impresario ai domiciliari e 10 persone sono state interdette per 10-12 mesi dall’attività di onoranze funebri nell’area faentina e lughese. In totale sono però 37 le persone coinvolte a vario titolo nell’inchiesta e che sono state denunciate.
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