Identificate circa mille persone, l'edificio è pericolante

Massiccio e continuo il deflusso di raver da Modena Nord, dove il padiglione si è quasi svuotato. Altri giovani sono ancora presenti all’esterno, nei vicini parcheggi, monitorati dai presidi di polizia tuttora in atto. Nelle prossime ore, completata l’evacuazione, inizieranno le operazioni di ricognizione e bonifica dell’area a cura della forza pubblica, mentre la Digos procederà al sequesto preventivo del padiglione operato in via di urgenza ex art. 321 CPP, per i rilevati rischi strutturali. Dall’inizio delle operazioni di questa mattina, identificati circa 1000 raver in uscita e 153 veicoli.

Mentre un elicottero della Polizia vigila dall’alto la situazione, alcuni dei partecipanti si sono fermati a ripulire la zona dai rifiuti, in particolare lattine e bottiglie di birra. Ai ragazzi è stato spiegato che l’edificio scelto per il rave party è pericoloso, dunque sono stati invitati a lasciare l’area per questioni di sicurezza. Sul posto anche la polizia locale e i vigili del fuoco.

 

Proseguono i servizi di messa in sicurezza dell’area interessata dal raduno illegale, con una cinturazione a medio e largo raggio. Tutta la zona è vigilata dall’alto dall’elicottero della Polizia di Stato, che sta monitorando anche gli snodi della viabilità stradale e autostradale. Nel padiglione di via Marino è spenta la musica, mentre si fa piu intenso il deflusso dei raver. Alcune uscite del capannone sono state interdette a causa di strutture pericolanti. L’azione di polizia è stata preceduta da un’attività di mediazione ed informazione dei destinatari visti i correlati profili di incolumità pubblica, affinchè l’uscita dalla struttura avvenga con calma ed in modo responsabile per la sicurezza di tutti. Dall’inizio delle operazioni, identificati altri 310 raver in uscita e 35 veicoli. Rinforzati i servizi nella limitrofa area fiere, dove gli afflussi di visitatori proseguono regolarmente. 

Le operazioni di ‘messa in insicurezza’ dell’area dove è in corso il rave party, alla periferia di Modena, porteranno “al sequestro preventivo dell’immobile adottato di iniziativa e in via di urgenza”. Il procedimento si rende necessario “per motivi di sicurezza strutturale legati allo stato dei luoghi, dichiarati dal proprietario della struttura e certificati in ultimo da sopralluogo tecnico”.

“Non entriamo, siamo qui perché l’edificio è pericolante e va posto sotto sequestro. Non siamo qui per voi, ma per la struttura che è pericolosa. Non entriamo. Non ci interessa cosa fate, noi siamo a presidio della struttura“. Così un funzionario di polizia rivolgendosi ai partecipanti al Rave party nel modenese, dove migliaia di giovani si sono riuniti da diverse regioni e dall’estero per festeggiare Halloween. Gli agenti con caschi e scudi aspettano all’esterno mentre alcuni di loro trattano con gli organizzatori. Le forze dell’ordine hanno informato i partecipanti al rave in corso alla periferia di Modena “affinchè l’uscita dalla struttura avvenga con calma e in modo responsabile per la sicurezza di tutti”. 

Già 660 le persone identificate che hanno preso parte al rave party, ancora in corso, alla periferia di Modena. I controlli delle forze dell’ordine vanno avanti lungo le strade per il deflusso dall’area del capannone, con la collaborazione delle pattuglie territoriali dislocate a medio raggio, di più unità cinofile antidroga e della Polizia stradale.

 

Il raduno iniziato nel weekend sarebbe dovuto andare avanti con qualche migliaio di partecipanti fino al 1 novembre.

Nella giornata di ieri, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, aveva annunciato che già nella giornata di oggi sarebbero state presentate nel Cdm misure volte a evitare che in futuro possano ripertersi situazioni simili di rave party.

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