La Nigeria è il Paese con il numero più alto di matrimoni precoci, secondo i dati di Save the Children
Le ragazze che vivono in Paesi colpiti da conflitti hanno oltre il 20% di probabilità in più di sposarsi ancora bambine rispetto a quelle residenti fuori dalle zone di conflitto. È quanto emerge da una nuova analisi di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro, pubblicata in occasione del decimo anniversario della Giornata internazionale delle ragazze.
Otto dei dieci Paesi con i tassi più alti di matrimonio precoce, infatti, stanno vivendo crisi umanitarie (tra cui conflitti e disastri climatici) che causano anche l’interruzione dell’istruzione, rendono più difficile la ricerca di lavoro, fanno aumentare i costi del cibo e la povertà oltre che indebolire le reti di protezione che riescono a tenere i bambini al sicuro dalle violenze. Condizioni che provocano un aumento del rischio di matrimonio precoce per le bambine che, spesso, rappresenta un modo per ridurre la pressione finanziaria sulle famiglie o per proteggere le bambine da altre forme di violenza di genere. Sono quasi 90 milioni – ovvero 1 su 5 a livello globale – le bambine e le adolescenti di età compresa tra i 10 e i 17 anni che vivono in zone di conflitto con impatti devastanti sul loro benessere fisico e mentale e sulle loro opportunità future. Se le bambine che vivono nell’Asia orientale e nel Pacifico, in America Latina e nei Caraibi e nell’Asia meridionale sono le più esposte al rischio di matrimonio precoce legato ai conflitti, l’Africa occidentale e centrale – una regione colpita da conflitti ed emergenze climatiche, che causano povertà e scarsità di cibo – ne registra i tassi più alti al mondo. È la Nigeria il Paese che, attualmente, ha il numero più alto di matrimoni precoci al mondo, nonostante la legge lo vieti.
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