(LaPresse) “Le motivazioni le avremo fra 90 giorni ma posso ipotizzare che la Corte abbia tenuto in conto la giovanissima età dei due americani e quindi riconoscendo le attenuanti generiche. In questo caso mi sento soddisfatto perché l’impianto accusatorio è rimasto ancora più solido, non è stato smontato dalle difese ed è questo quello che volevamo e abbiamo ottenuto”. Così Massimo Ferrandino, legale della vedova di Mario Cerciello Rega dopo la decisione della Corte d’Assise d’Appello di Roma che ha ridotto le pene per i due americani imputati nel processo per l’omicidio del carabiniere condannati all’ergastolo in primo grado: ventiquattro anni per Finnegan Lee Elder e 22 anni di carcere per Gabriel Natale Hjorth. “Siamo rammaricati per le dichiarazioni del padre di uno dei due imputati perché Varriale è un ragazzo che aveva qualche anno in più degli americani, un ragazzo a cui è morto il compagno di squadra ma Mario Cerciello Rega era anche un compagno di vita, il maestro di vita che ha insegnato e introdotto Varriale nella professione. Ma Varriale è anche un carabinieri che indossa la divisa da dieci anni. Le 53 bugie sono state tramutate in verità. Varriale ha detto sempre la verità, solo in una occasione non l’ha detta, quando ha sostenuto di avere la pistola e di questo ne risponderà. Tutte le altre bugie sono state smontate una per una compresa quella dei tesserini e della loro identificazione. Si erano già identificati qualche minuto prima con un altro soggetto e non vedo perchè non debbano averlo fatto durante l’intervento con i due americani e questo le difese non lo hanno dimostrato. In Cassazione non dovremmo fare nulla, c’è una doppia conforme come si dice in gergo e cioè una doppia condanna. Vedremo cosa le difese andranno ad eccepire che probabilmente si discuteranno a fine anno o agli inizi del 2023”. Massimo Ferrandino, legale della vedova di Mario Cerciello Rega
