Oltre mille morti sul lavoro in un anno. Il 2021, dopo i lockdown dovuti alla pandemia, doveva risvegliare il mondo produttivo e rilanciare il tema dell’occupazione. Invece, secondo i dati Inail, sono stati 1.017 i decessi tra gennaio e ottobre, con una media di oltre 3 al giorno. Di lavoro in Italia si continua a morire ogni giorno: a ogni incidente si rinnova il cordoglio delle istituzioni che sembrano incapaci di arginare un problema quasi endemico. Si muore nei cantieri, nei campi, in fabbrica, per le strade. Uomini e donne, a volte giovani e giovanissimi, che escono di casa la mattina per quella che dovrebbe essere una semplice giornata di lavoro e che invece si trasforma in una tragedia. A dicembre, precisamente il 18, si è verificato uno degli incidenti che più ha colpito l’opinione pubblica e che ha sconvolto la città di Torino dopo che una gru è caduta su un palazzo di via Genova, causando la morte di 3 operai: uno di loro aveva solo 20 anni.

Il Drammatico Elenco degli Incidenti 

Di seguito, gli incidenti mortali degli ultimi 12 mesi, dai più noti a quelli più anonimi, sperando di dare alle vittime di questa strage silenziosa, il rispetto dovuto. Dicembre si chiude con la morte di un operaio a Roma: l’uomo ha perso la vita cadendo da una impalcatura mentre stava lavorando. 

A Torino, sempre in questo mese di dicembre, sono morti tre operai schiacciati da una gru: Roberto Peretto, 52 anni; Marco Pozzetti, 54; Filippo Falotico, 20enne. Il giorno prima, il 17 dicembre a morire è stato un operaio del porto vecchio di Trieste dopo essere rimasto schiacciato sotto una gru. Il 16 dicembre si sono avute due morti: un operaio 59enne è morto dopo essere caduto da un’impalcatura mentre eseguiva dei lavori di ristrutturazione a Forio d’Ischia (Napoli). A Massafra (Taranto), un operaio di 51 anni è morto precipitando da un’altezza di oltre 10 metri, nella sede di un’azienda di noleggio per attrezzature di sollevamento e movimentazione merci, lungo la strada statale Appia. Il 14 dicembre un uomo di 51 anni ha perso la vita e un altro uomo di 55 anni ha riportato ferite a causa del ribaltamento di un mezzo pesante. I due stavano lavorando in un cantiere di una casa in costruzione a Bodio Lomnago, in provincia di Varese, quando per cause in corso di accertamento, il mezzo si è ribaltato, schiacchiando l’operaio di 51 anni, per il quale i soccorsi hanno potuto solo constatare il decesso. Il 13 dicembre un operaio di 59 anni ha perso la vita mentre era al lavoro in un cantiere di Capodrise, comune in provincia di Caserta. Da una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo sarebbe caduto da un’impalcatura da dove stava svolgendo alcune operazioni. L’11 dicembre a Monterotondo nei pressi di Roma, un operaio edile romeno di 36 anni è morto dopo essere caduto da 15 metri mentre stava effettuando dei lavori di manutenzione di una grondaia di un capannone industriale. Dalle prime ricostruzioni pare che l’uomo abbia messo un piede su un lucernario che è crollato sotto il suo peso. Il 10 dicembre a Torre d’Isola, nel Pavese, Dante Berto, di 53 anni, residente a Binasco, è morto dopo essere stato colpito al petto da una lastra di cemento durante una manovra della gru mentre era al lavoro in un cantiere del Comune dove erano in corso dei lavori di manuntezione stradale. Il 6 dicembre a Campagnatico, in provincia di Grosseto, un uomo di 71 anni è rimasto schiacciato sotto il motocoltivatore su cui stava lavorando in un terreno di sua proprietà. L’uomo è stato trovato da alcuni parenti che non lo vedevano rincasare. Il 4 dicembre a Parabiago, nel Milanese, un operaio di 41 anni, Michele Esposito, è morto dopo essere rimasto schiacciato sotto il forno di una pizzeria durante i lavori di ristrutturazione del locale.

Il 29 novembre a perdere la vita a Jesolo un operaio di 46 anni. L’uomo stava facendo dei lavori di manutenzione per conto di una ditta esterna in un seminterrato al Kursaall quando, intorno alle 11.30 è scoppiata una bombola d’azoto che lo ha ucciso sul colpo. La vittima si chiamava Fabio Da Prat ed era di Dolo, in provincia di Venezia. Illeso ma sotto choc il collega più giovane che si trovava con lui. Il 22 novembre un operaio, che stava lavorando a uno scavo stradale profondo circa 2 metri nel Milanese, è rimasto vittima di un grave incidente sul lavoro. L’operaio e i colleghi stavano lavorando in via Giovanni XXIII a Rodano, in provincia di Milano e stavano ultimando lo scavo. I compagni hanno iniziato a rimuovere le paratie che tenevano ferme le pareti di terra dello scavo e l’uomo, ritenendo che la situazione fosse sicura, si è sganciato dai dispositivi di sicurezza. La terra, però, è franata sopra di lui non dandogli scampo.
 Il 18 novembre, intorno alle 8.28, a Cesano Maderno (Monza e Brianza), presso l’azienda Eurofed un camionista è rimasto schiacciato dal carico del suo mezzo ed è morto. Il carico, composto da materiale non noto, aveva un peso stimato di circa 300 chili. L’uomo era un 50enne ed è stato rinvenuto in arresto cardio circolatorio, con lesioni a causa delle quali è stato constatato il decesso sul posto. Il 16 novembre un operaio di 22 anni, originario dello Sri Lanka e residente a Langhirano, provincia di Parma, è morto a seguito di un incidente sul lavoro, in un’azienda di Lesignano, nel parmense. Secondo quanto confermato dai carabinieri, il giovane sarebbe rimasto schiacciato durante una manovra di ripristino di un macchinario.
 Il 15 novembre sono state due le vittime. La prima a Cerreto Guidi (Firenze) dove un operaio di 51 anni è morto per le ferite e i traumi in un cantiere per la realizzazione di un collettore fognario nei pressi del depuratore. Secondo una prima ricostruzione, l’operaio era alla guida di una schiacciasassi che, per cause in corso di accertamento, si è ribaltata finendo in un fosso. L’altra vittima della giornata a Bellizzi (Salerno) dove un operaio di 57 anni stava lavorando alla pulizia di una canna fumaria di un condominio. L’uomo avrebbe perso l’equilibrio: l’impatto avrebbe causato la sua morte.
 

 Il 9 novembre a Roma, un operaio romano di 41 anni è morto dopo essere caduto da un trabattello alto circa tre metri. L’incidente è accaduto in un circolo sportivo in via dei Cantelmo in zona Gianicolense dove l’uomo stava montando un capannone di copertura a un campo di padel. Trasferito al San Camillo di Roma dove è stato operato d’urgenza per una frattura alla base del cranio, i medici non sono riusciti a evitare il decesso. L’8 novembre sono state due le vittime sul lavoro. Il primo incidente mortale a Roma, dove un operaio 41enne, di origini romene, è morto sul colpo dopo essere scivolato da una impalcatura al secondo piano di un palazzo in piazzale Gregorio VII in zona San Pietro. In Trentino, è deceduto Roberto Moiola, camionista di 63 anni, 8 mesi dopo la caduta dal cassone. Il 9 ottobre ha perso la vita un operaio 28enne di Faicchio, nel beneventano. L’uomo stava lavorando al ripristino dei cordoli di alcuni balconi in viale degli Atlantici a Benevento e assieme a un collega 37enne, si trovava su una piattaforma sollevata da una gru. Il mezzo si sarebbe ribaltato causando un volo di oltre 5 metri per i due operai. Per il 28enne, dopo una notte di sofferenze, non c’è stato niente da fare. Giovedì 7 ottobre si è registrata un’altra vittima: a perdere la vita è stato un operaio di Andria, in provincia di Barletta-Andria-Trani, caduto in una cisterna contenente mosto in un’azienda agricola. La vittima era un 30enne; vani i tentativi prolungati di rianimarlo da parte dei soccorritori accorsi sul posto. La mattina del 1 ottobre è morto un operaio edile che è precipitato da circa 6 metri, dal ponteggio all’interno del cantiere in cui stava lavorando a Lavarone, in Trentino. La vittima era un 61enne di origine straniera. Nonostante l’immediatezza dei soccorsi per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Sempre il 1 ottobre, ad Opera, provincia di Milano, un operaio 40enne, è morto dopo essere caduto dal capannone dove stava lavorando nella zona industriale del comune alle porte di Milano. Il 30 settembre ad Albinea, frazione di Borzano, in provincia di Reggio Emilia, un operaio di 56 anni è caduto da un’impalcatura ed è deceduto per le gravi lesioni riportate precipitando da 10 metri d’altezza. L’uomo stava lavorando alla manutenzione di un tetto. Lo stesso giorno, 30 settembre, a Rodda (Cuneo) è morto un 60enne, rimasto schiacciato dal trattore che stava guidando in località Roccabella, sul versante del paese che guarda verso Gallo Grinzane. A Mosciano Sant’Angelo, provincia di Teramo, ha perso invece la vita Gabriele Grosso, 71enne ucciso dal ribaltamento del trattore che stava guidando presso una strada scoscesa. Il 29 settembre, in Puglia, un operaio è morto dopo essere stato investito da un mezzo pesante sull’autostrada A14 Bologna-Taranto, nel tratto compreso fra Poggio Imperiale e San Severo (Foggia). Nel Brindisino, un operaio è morto nel crollo del solaio di una palazzina in fase di ristrutturazione a Mesagne. Aveva 41 anni e viveva a Mesagne. La tragedia è avvenuta nella tarda mattinata nel cantiere di via Maiella. A Roma, nel quartiere dell’Eur, un operaio è morto dopo essere caduto da un’impalcatura all’undicesimo piano di un palazzo in viale America 311. A Bolzano, invece, un agricoltore di 59 anni originario di Lana, è rimasto schiacciato dal trattore mentre era al lavoro nel terreno di sua proprietà a Rifiano.

 Il 28 settembre a Milano, due operai sono stati trovati morti in un deposito di azoto liquido dell’ospedale Humanitas di Rozzano. I due uomini, Singh Jagdeep, 42 anni, nazionalità indiana, residente a Piancogno, e il bresciano Emanuele Zanin, 46 anni, dipendenti della ditta di autotrasporti bergamasca Pe, erano arrivati con un camion cisterna per riempire un serbatoio nel Campus Ricerca dell’ospedale, ma qualcosa è andato storto. I due sono stati investiti da una perdita di gas mentre stavano ricaricando una cisterna di azoto liquido, usato nei laboratori dell’università e per alimentare l’impianto antincendio. Lo stesso giorno un operaio è morto cadendo da un’impalcatura a Nichelino, nell’hinterland torinese. L’incidente in via XXV Aprile, l’uomo sarebbe caduto da un’altezza di circa due metri. La terza vittima della giornata a Padova dove è morto un operaio della ditta Lavor Metal di Loreggia, nella provincia patavina. L’uomo stava lavorando su un’impalcatura a un’altezza di 5 metri al momento di una caduta poi rivelatasi fatale, come confermano i carabinieri di Padova giunti sul posto.
Ancora il 28 settembre in provincia di Pisa è morto, decapitato da una trebbiatrice, un uomo di 54 anni: l’incidente è avvenuto attorno alle 20.40 a Pontasserchio in via Pasteur. Il 18 settembre un operaio di 48 anni, Giuseppe Siino è deceduto per le conseguenze dei traumi riportati in un incidente avvenuto nello stabilimento della Alma Spa di Campi Bisenzio (Firenze), azienda tessile specializzata nella produzione di moquettes. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo sarebbe stato schiacciato da un rullo di un macchinario dal quale lo hanno estratto i vigili del fuoco.

 Il 16 settembre a perdere la vita è stato un operaio di 59 anni, a Marano in provincia di Napoli. Mentre tinteggiava la facciata di una villetta è caduto dall’impalcatura di 4 metri battendo la testa a terra. Il 59enne è morto sul colpo e non indossava il casco protettivo. Era con un collega, entrambi pare fossero ‘in nero’. E cadendo da un’impalcatura è morto, lo stesso giorno ma a Genova, anche un 54enne, che lavorava a un palazzo in ristrutturazione. Martedì 14, invece, la nona vittima del lavoro in Trentino da inizio anno: Giovanni Delpero, 58 anni, da 30 addetto alla cabinovia che porta al ghiacciaio Presena. Mentre una settimana prima, domenica 12 settembre, un uomo di 33 anni è rimasto schiacciato dall’albero che stava tagliando in un agriturismo di Ghizzano (Pisa).
Tre vittime l’8 settembre. La prima a Napoli, un 59enne morto nel cantiere della metropolitana; la seconda a Pietrasanta, in provincia di Lucca, un 54enne rimasto schiacciato da due lastre di marmo; la terza a Castiglion Fiorentino (Arezzo), un 73enne caduto da un’altezza di circa 6 metri da un albero in un’azienda agricola. Il 3 agosto è stata Laila El Harim, 41enne della provincia di Modena, a perdere la vita: è rimasta incastrata nella fustellatrice della ditta Bombonette di Camposanto. Due giorni dopo, il 5 agosto, è morto un operaio di 53 anni in un cantiere dell’autostrada A15 nei pressi di Parma, mentre il 9 agosto un altro operaio di 47 anni a San Giovanni Rotondo, nel Foggiano, è rimasto schiacciato da una lastra di calcestruzzo, e il 10 agosto un operaio di 36 anni è precipitato da un’altezza di circa 8 metri a San Paolo d’Argon, nel Bergamasco. Il 28 maggio in un’azienda alimentare del Pavese, la Digima di Villanterio, che si occupa di raccolta e lavorazione dei sottoprodotti della macellazione, si è rotta una tubazione di vapore, che conteneva ammoniaca, travolgendo due operai che hanno perso la vita. Due giorni dopo, il 30 maggio, un grave incidente sul lavoro in una fonderia di Torbole di Casaglia, nel Bresciano, è costato la vita a operaio di 55 anni, morto mentre stava pulendo un condotto. Il 18 maggio ha perso la vita Armando Rocco Mita, contadino di San Mauro Forte in provincia di Matera, travolto dal trattore. Nelle stesse ore a Croara di Gazzola, in provincia di Piacenza, un operaio di origine ucraina è stato schiacciato da un cancello di acciaio che stava montando in un cantiere edile. Le due morti si aggiungono a quella di Sergio Persico, 53 anni, di Orio al Serio, mulettista morto il 17 maggio a Spirano. La sua è stata la terza morte bianca in una decina di giorni nella provincia orobica.
Il 7 maggio il dramma a Busto Arsizio, in provincia di Varese. A perdere la vita Cristian Martinelli, 49 anni, schiacciato da un tornio meccanico mentre era al lavoro in un’azienda di estrusione di materie plastiche. Il 6 maggio a perdere la vita è stato Maurizio Gritti, 46 anni, di Calcinate, titolare di una impresa edile schiacciato da una lastra di cemento armato che stava posizionando. Appena due giorni dopo un altro lavoratore di San Paolo d’Argon, in provincia di Bergamo, è morto in un cantiere di Tradate (Varese). Marco Oldrati, questo il nome dell’artigiano, aveva 52 anni ed è caduto da una impalcatura da circa 4 metri di altezza.

 A riaccendere i riflettori sugli incidenti sui luoghi di lavoro era stata la morte di Luana D’Orazio, la giovane mamma di 22 anni schiacciata da un macchinario il 3 maggio mentre lavorava in un’azienda tessile di Montemurlo, in provincia di Prato. Secondo la Procura, l’orditoio sarebbe stato manomesso per velocizzare la produzione. Ma già il 29 aprile in poche ore si era verificata una strage: una trave aveva ceduto nel deposito Amazon di Alessandria, investendo sei persone e causando un morto e cinque feriti, mentre nel porto di Taranto aveva perso la vita un gruista di 49 anni, precipitato sulla banchina, e a Montebelluna (Treviso) un operaio di 23 anni era stato investito da un’impalcatura, morendo sul colpo.

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