La donna, sposata con un miliziano, per chi indaga ha legami con la diaspora kosovara di matrice jihadista e con l'attentatore di Vienna
La Polizia ha arrestato questa mattina una 19enne cittadina italiana di origine kosovara per il reato di associazione con finalità di terrorismo. L’arresto è conseguente ad una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano con provvedimento emesso dal Gip.
La donna, sposata con un ventunenne miliziano di origini kosovare legato alla cerchia relazionale dell’attentatore di Vienna, Fejzulai Kujtim, si è radicalizzata dall’età di 16 anni ed è ‘fervente’ sostenitrice dello Stato Islamico, secondo chi indaga. Da poco trasferita dal Kosovo a Milano, abitava con il fratello, pur rimanendo in costante contatto con il marito e con la diaspora kosovara di matrice jihadista.
Chi è la donna arrestata per terrorismo a Milano
Si chiama Bleona Talefellari la 19enne arresta questa mattina per il reato di terrorismo internazionale. La giovane, come scrive il gip nell’ordinanza di custodia cauterare “partecipava all’organizzazione terroristica denominata ‘Leoni dei Balcani‘, facente parte della più ampia associazione terroristica ‘Stato islamico’ allo scopo di commettere di atti di violenza con finalità di terrorismo, anche internazionale”. La ragazza, nata in Kosovo , abitava in via Padova a Milano. In particolare l’organizzazione dei ‘Leoni dei Balcani’ è “attiva tra Kosovo, Albania e Macedonia del Nord, con significative diramazioni operative in Austria, Germania e Svizzera, vera e propria “costola” europea dello Stato Islamico”, si legge nell’ordinanza. A questa organizzazione è riconducibile anche una “cellula austriaca apparteneva Kujtim Fejzulai, il giovane di origini macedoni autore dell’attacco terroristico che a Vienna, il 2 novembre 2020, ha causato la morte di quattro civili ed il ferimento di altri ventitré” persone.
La donna si era chiusa volontariamente in casa. “In 4 mesi è uscita da casa soltanto due volte, si era autoreclusa”, ha spiegato Guido D’Onofrio, a capo della Digos di Milano. La ragazza, alla quale l’ordinanza è stata notificata stamani dagli inquirenti, “riteneva di non volersi contaminare con gli occidentali“. “Non aveva vita sociale – ha affermato – e anche in casa indossava sempre il hijab”.
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