Parla in un'intervista a Repubblica il ventenne romeno che il 14 agosto a condotto i carabinieri a casa dell'ex guru social del Carroccio
“Quella notte mi ha distrutto la vita, la droga dello stupro l’ho avuta da lui”. Così a Repubblica P.R., il ventenne romeno nel frattempo rientrato in patria, che il 14 agosto ha condotto i carabinieri a casa dell’ex guru social della Lega, Luca Morisi, mostrando dov’era nascosta la cocaina.
“Eravamo in tre nella cascina, con me anche un mio amico connazionale, siamo stati contattati via web. Sono un modello ma per necessità mi prostituisco. Il compenso era di 4mila euro per una giornata. A un certo punto mi sono sentito molto male a causa delle sostanze assunte, sono scappato dall’abitazione e ho chiamato io i carabinieri”, racconta, “con me ho prove, foto e chat”.
L’avvocato di Luca Morisi, Fabio Pinelli, intanto conferma di aver già manifestato all’Autorità Giudiziaria la piena disponibilità del suo assistito a chiarire tutti gli aspetti della vicenda, ribadendo la piena convinzione della irrilevanza penale della condotta di Morisi, il quale non ha mai posseduto il flacone contenente il liquido oggetto di accertamenti. Lo fa sapere la Lega. L’avvocato precisa, inoltre, che allo stato non risulta coinvolto alcun ‘quarto uomo’, e anzi dagli atti nella legittima disponibilità della difesa risulta sottoposta a indagine solo una ulteriore persona oltre a Morisi. L’avvocato Pinelli ritiene di non dover aggiungere altro, se non l’auspicio che il tutto possa essere trattato per quello che è: un fatto che attiene alla vita privata dell’interessato.
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