L'uomo è stato arrestato su mandato internazionale
Per i carabinieri è stato capace di mimetizzarsi e, in effetti, lo ha fatto fino alla tarda mattinata di oggi, quando è stato fermato dalle autorità francesi. Lo zio di Saman Abbas, la 18enne di origini pakistane e residente a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, di cui non si hanno più notizie dalla scorsa primavera, è stato trovato in un appartamento di Garges les Gonesse, nella periferia di Parigi, dopo mesi di latitanza. L’uomo, indagato insieme ad altri quattro familiari per la sparizione della ragazza, secondo quanto riferito dai carabinieri della città emiliana nel corso di una conferenza stampa, sarebbe stato individuato grazie ad alcuni segni sul volto (tra cui un neo), alle impronte digitali e ad alcuni dati associati ai device, scoperti tramite i contatti sui diversi social. In base a quanto ricostruito, infatti, l’uomo non avrebbe mai “spento” i suoi profili che, esaminati e passati al setaccio, avrebbe ricondotto le autorità all’indirizzo ip, in Francia, e di conseguenza al luogo in cui si trovava e dove poi è stata fatta l’irruzione.
Per lo zio di Abbas, che nel pomeriggio è rimasto al comando dell’autorità francese per la formalizzazione degli atti, è previsto un primo trasferimento in un carcere parigino e, in seguito, il suo arrivo in Italia. A quanto risulta ai militari, che non possono escludere che in Francia si trovi anche l’altro cugino della giovane (Ikram Ijaz, è infatti l’unico, tra i cinque indagati, a essere detenuto nel carcere di Reggio Emilia), al momento del fermo non sono state ritrovate armi. “Ritengo fondamentale aver preso lo zio che, da tutte le indagini e gli accertamenti fatti, risulta essere la mente di questo progetto criminoso pazzesco – ha dichiarato il sostituto procuratore di Reggio Emilia, Isabella Chiesi, che si è detta soddisfatta di questo fermo -. In questo caso, si profila la possibilità di fare dei confronti tra le versioni degli imputati: la sua presenza e il fatto di svolgere l’interrogatorio in Italia è certamente fondamentale. Potrà avvalersi della facoltà di non rispondere, ma non so per quanto”.
Le ricerche del corpo di Saman
Intanto, i militari di Reggio Emilia hanno fatto sapere che il piano delle ricerche della giovane è stato spostato, ribadendo però che l’attività non si è mai interrotta. Come confermato dai carabinieri, la Francia sarebbe stata collaborativa e solerte nel seguire il caso (visto anche che gli accertamenti nei confronti dello zio non si sarebbero mai interrotti dal momento del fermo del cugino della 18enne, individuato mentre cercava di raggiungere la Spagna in autobus).
Dopo la sparizione della giovane, le forze dell’ordine, supportate da strumentazioni di precisione e coadiuvate anche da unità cinofile e gruppi di volontari venuti da altri Paesi, avevano cercato incessantemente il suo corpo nelle serre vicine alla sua abitazione, attaccata all’azienda agricola Le Valli (dove il padre lavorava da tempo). Ma tra i campi assolati di Novellara, di Saman non è stata trovato nulla. Nemmeno una traccia.
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