I tre fermati davanti al gip nel Carcere di Verbania. Legale Tadini: "Non è un delinquente. E' distrutto, non mangia e non dorme"

Nel carcere di Verbania gli interrogatori di garanzia dei tre fermati per la strage della funivia del Mottarone di domenica scorsa, nella quale sono morte 14 persone. Gabriele Tadini, caposervizio alla funivia del Mottarone sentito davanti al gip di Verbania per l’udienza di convalida del fermo, ha definito la rottura della fune ‘incredibile’. ‘Non è un delinquente, non avrebbe mai fatto salire delle persone se avesse pensato a questa possibilità’, ha detto il suo legale, Marcello Perillo, al termine dell’interrogatorio. Il caposervizio ha ammesso di di aver inserito più volte i forchettoni nei freni. “È distrutto, non mangia e non dorme”, ha detto il suo legale

Legale Perocchio: Non sapeva di forchettoni

Enrico Perocchio, direttore di esercizio della Funivia del Mottarone ha invece negato di essere a conoscenza dei forchettoni. “Perocchio è incredulo e inebetito e personalmente dice che non  monterebbe mai su una funivia in funzione delle ganasce. Probabilmente è una scelta scellerata”, ha spiegato il legale Andrea Da Prato che ha confermato di aver chiesto per il suo assistito la libertà. “Non ci sono le esigenze cautelari – ha spiegato il legale -. Non ci sono i presupposti e non c’erano nemmeno per il fermo. Ha fatto 90 km per recarsi alla caserma di Stresa”. “Ha una moglie e un figlio che lo aspettano e speriamo di poterglielo riportare oggi stesso”, ha aggiunto.

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