La coordinatrice Unione degli studenti l’Aquila: "Le aree periferiche della regione sono scollegate dai poli scolastici"

Sciopero della scuola in Abruzzo con docenti e studenti che manifestano a Pescara, Lanciano, in provincia di Chieti e L’Aquila. Molti studenti aquilani studiano ancora nei moduli scolastici provvisori e chiedono interventi di edilizia scolastica. All’Aquila, dopo il terremoto, da 12 anni ormai, molti istituti vanno avanti con i Moduli ad uso scolastico provvisori (Musp) per le lezioni in presenza. Gli operatori della scuola chiedono soprattutto interventi di edilizia scolastica e un rafforzamento dei trasporti. Un dettaglio colpisce dinanzi l’Emiciclo all’Aquila, sede della Regione Abruzzo: le scarpette da bimbo per terra e vicino gli striscioni di protesta degli studenti. “Le aree più periferiche della regione sono scollegate dai poli scolastici”, rivela Antonia Melaragni, coordinatrice Unione degli studenti l’Aquila. Melaragni spiega che gli studenti più grandi manifestano a sostegno dei genitori e a tutela degli alunni più piccoli, che sono costretti alla Didattica a distanza e non sono salvaguardati tanto quanto gli studenti delle superiori. Soprattutto la scuola della Provincia dell’Aquila registra, in regione, il più alto tasso di abbandono scolastico e anche per questo si sollecitano interventi a sostegno delle famiglie più in difficoltà.

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