A livello regionale la Lombardia e il Piemonte assorbono insieme il 36% dei casi nazionali
Profondo Nord: femminicidi ancora in crescita. Record in Lombardia e Piemonte. Lo rivela il VII Rapporto Eures sul Femminicidio in Italia alla vigilia della Giornata contro la violenza sulle donne, spiegando che in relazione all’area geografica, confrontando i primi 10 mesi del 2020 con lo stesso periodo del 2019, è possibile osservare un significativo incremento dei femminicidi familiari soltanto nel Nord Italia (da 42 a 46 vittime, pari a +9,5%), dove è censita oltre la metà (56,8%) dei femminicidi complessivamente commessi in Italia. All’incremento registrato al Nord, correlabile anche all’adozioni di misure più stringenti di contenimento del virus, quanto meno nella ‘prima ondata’, si contrappone una flessione del fenomeno nelle regioni del Centro (da 16 a 14, pari a -12,5%) e soprattutto al Sud (da 27 a 21 vittime, pari a -22,2%), dove nei primi 10 mesi del 2020 i femminicidi familiari rappresentano rispettivamente il 17,3% e il 25,9% del totale. A livello regionale la Lombardia (con 15 femminicidi familiari) e il Piemonte (con 14 vittime in famiglia, in fortissima crescita rispetto alle 4 del 2019) assorbono insieme il 36% dei casi nazionali.
Sono 91 le donne vittime di omicidio nei primi dieci mesi del 2020. Ancora una ogni tre giorni. Nel periodo gennaio-ottobre 2010 si contano 91 omicidi con vittime femminili, un dato in leggera flessione rispetto alle 99 vittime dello stesso periodo dell’anno precedente. A diminuire significativamente sono tuttavia soltanto le vittime femminili della criminalità comune (da 14 ad appena 3 nel periodo gennaio-ottobre 2020), mentre risulta sostanzialmente stabile il numero dei femminicidi familiari (da 85 a 81)
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