Milano, 9 nov. (LaPresse) – Qual è l'emergenza che preoccupa di più in questo momento? "Abbiamo circa il 30% dei posti letto già occupati nelle terapie intensive. In Italia ce ne sono 7.000-7.500, siamo distanti dai 10mila previsti, anche se c'è stato un aumento rispetto ai cinquemila e poco più che c'erano nell'era pre-Covid. Le terapie intensive servono anche per altri pazienti, quelli che devono essere operati, i pazienti oncologici, per gli incidenti stradali, per i problemi cardiaci importanti. Non possiamo saturarle con pazienti Covid, ci sono anche le altre patologie". Così Giovanni Leoni, vicepresidente della Fnomceo, Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, a LaPresse. "Quindi, noi dobbiamo avere un'inversione di tendenza. Perché – ha aggiunto – è dimostrato che se anche il coronavirus ha una letalità bassa, il 2-3-4% va in terapia intensiva, se noi aumentiamo a dismisura il numero dei positivi e dei contagiati, ci sarà comunque una quota parte eccessiva di pazienti che viene ospedalizzata. Ma di questi troppi poi finiranno in terapia intensiva e, quindi, noi dobbiamo diminuire questa percentuale. Il sistema più efficace, purtroppo, alla fine, resta il lockdown generale. So che è amara come risposta e come prescrizione medica, ma questa è l'idea del presidente Anelli, e anche la mia, che rappresenta i 420mila medici e odontoiatri italiani e ha delle enormi responsabilità".
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata