Milano, 28 ott. (LaPresse) – "Gestiamo l'emergenza anche fuori dalle terapie intensive: adeguiamo l'organico e i posti letto di Medicina interna che hanno avuto e avranno in carico la maggior parte dei pazienti Covid ed i pazienti fragili multipatologici non-Covid. Il sistema sanitario è di nuovo sotto stress per la velocità con cui si è presentata la seconda fase della pandemia Covid-19. Bene, le iniziative nazionali e regionali per limitare i contatti e ridurre il rischio di contagi. Necessario, potenziare il ruolo ed il coinvolgimento della medicina del territorio e dei medici di famiglia, anche con l'individuazione di ospedali intermedi o Rsa Covid e non-Covid. Ma ora serve spostare l'attenzione su quello che sta realmente accadendo all'interno degli ospedali". Lo scrive il presidente della Simi, Società italiana di medicina interna, Antonello Pietrangelo, in una lettera rivolta, fra gli altri, al ministro della Salute, Roberto Speranza. "Il crescente numero dei posti letto occupati in terapia intensiva, quelli presentati in tutti i bollettini di aggiornamento sulla pandemia, è solo la punta dell'iceberg. Questa seconda ondata – aggiunge – sta comportando un'enorme pressione sui reparti di Medicina interna che da sempre si prendono cura dei pazienti over 70, pluripatologici e fragili, la categoria di pazienti a maggior mortalità per Covid-19. Ora questi stessi reparti debbono far fronte, contemporaneamente, a due curve epidemiologiche in rapida crescita: da un lato il fisiologico accesso di pazienti che si osserva nella stagione invernale, assenti nella prima ondata pandemica di marzo-aprile, dall'altro la crescita esponenziale dei pazienti Covid".
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