Il procuratore di Milano Paolo Storari ha chiuso le indagini per caporalato sui rider che consegnavano pasti a domicilio grazie alla app Uber Eats e per reati fiscali. Indagine che il 29 maggio aveva portato il Tribunale di Milano a commissariare il ramo italiano della società di delivery. In tutto le persone indagate sono nove oltre alla società FRC Srl, dalla quale dipendevano 34 driver che, da quanto si legge in un passaggio delle 15 pagine nel decreto di conclusione indagini "venivano sottoposti a condizioni di lavoro degradanti, con un regime di sopraffazione retributivo e trattamentale, come riconosciuto dagli stessi dipendenti Uber"

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