Torino, 5 ott. (LaPresse) – Strade invase dal fango, case crollate, voragini. "Era ed è ancora un paesaggio lunare", quello del day after e del post l'alluvione, per Nicola Dalmasso, presidente della Pro loco di Limone Piemonte, nel cuneese, uno dei Comuni più colpiti dall'ondata di maltempo al nordovest. Il risultato di violente precipitazioni durate dodici ore a partire da venerdì pomeriggio. Mezza giornata che resterà nella memoria della comunità della località montana in cui sono caduti oltre 570 millimetri di pioggia in meno di 24 ore, un record. Con effetti devastanti: la capitale cuneese del turismo invernale ne esce quasi irriconoscibile. Una scena di guerra in cui vallata e strade sono distrutte sul versante francese del Col di Tenda.

DOMANDA. Cosa appare agli occhi di chi arriva a Limone? RISPOSTA. "Il paese esce da questa terribile ondata di maltempo diviso in due parti: nell'area nella zona dei torrenti è una vera catastrofe. La strada statale 20 è stata investita completamente, portata via per 600-700 metri dall'acqua. Le case si sono trovate come fossero fra due fiumi. E si è creato un fiume al posto della statale 20. E qui non si può certo puntare il dito contro l'abusivismo edilizio. Poi c'è la parte più alta del paese che non ha subito danni particolari, a parte la corrente che è mancata, peraltro in tutto il comune come il gas. Ma domenica sono arrivati i generatori di corrente a Limone e Limonetto. E lunedì sono attesi anche nella borgata Panice Soprana. La reazione è stata quindi la migliore possibile".

D. Immagini inedite per voi di Limone? R. "Sì. Mai piovuto così tanto, nessuno si ricorda una cosa del genere. Dalle 17 di venerdì sino all'una di notte è stato un disastro. Ora ciò che ci troviamo davanti è difficile da vedere e da credere, è commovente. Abbiamo palazzi senza agibilità sino a chissà quando".

D. Limone vive di turismo. Dopo il Covid, è arrivata l'alluvione a rimetterla in ginocchio. Quando risalirete la china? R. "Non è possibile ora sapere quando ritorneremo alla 'normalità' di prima, le ferite ci saranno per molto tempo. Sono stati pesantemente danneggiati gli impianti sciistici. Ma io penso che nell'arco di un mese Limone riacquisterà la sua faccia, la faccia bella di Limone Piemonte. Sia il sindaco sia i responsabili dell'Anas hanno mobilitato il massimo delle forze: vigili del fuoco, protezione civile, croce rossa e volontari, accorsi subito e in tanti. La grande forza di noi italiani".

D. Il governatore Alberto Cirio ha detto che l'aiuto dello Stato è imprescindibile. Il Piemonte questa volta "non può aggiustarsi da solo"…

R. "Bisogna essere pronti per la stagione turistica invernale. E quando apriremo la gente verrà. L'intervento di Cirio ci ha tranquillizzato sulle risorse economiche. Volontà e fondi ci permetteranno di ottenere il risultato. L'importante è che non si frapponga la burocrazia. Servono autorizzazioni tecniche per fare ciò che serve".

D. Con i vostri vicini francesi cosa metterete in campo? R. "Noi ci sentiamo italiani ma anche francesi, e viceversa loro. Tenda e Limone sono un'unica cosa. La Valle Roya è distrutta, non esiste più. Tenda è completamente isolata. Sara difficilissimo attivare per l'inverno il tunnel del Colle del Tenda, manca la scarpata. Io temo che non ce la faremo. Spero venga rivisto il progetto nuovo traforo stradale, il cosiddetto Tenda Bis, pensandolo come volevamo farlo noi, non salendo in quota per farne uno parallelo a quello esistente".

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