Firenze, 30 giu. (LaPresse) – Si è concluso con cinque condanne e due assoluzioni, con una pena massima di 25 anni e 2 mesi di reclusione, il processo per la morte di Duccio Dini, il 29enne fiorentino travolto il 10 giugno 2018, mentre era fermo a un semaforo di via Canova, a Firenze, da un'auto coinvolta in un inseguimento tra famiglie rom del campo nomadi del Poderaccio. Il pm aveva chiesto la condanna a pene da 22 a 9 anni di reclusione per tutti e sette gli imputati, accusati a vario titolo dei reati di omicidio volontario sotto il profilo del dolo eventuale, tentato omicidio, violenza privata, lesioni.

Il verdetto della Corte d'assise di Firenze è arrivato dopo 5 ore di camera di consiglio. In aula, oltre ai familiari di Duccio Dini, era presente anche la vice sindaca di Firenze Cristina Giachi, con la fascia tricolore, per testimoniare la vicinanza di Palazzo Vecchio che è anche parte civile nel processo. Fuori in strada, a poche decine di metri dall'aula bunker – il processo si è tenuto a porte chiuse per l'emergenza coronavirus – gli amici di Duccio, che questa mattina hanno fatto uno flash mob e affisso uno striscione in ricordo del 29enne, hanno atteso la sentenza.

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