Superata la lunghezza complessiva di 650 metri, con 11 campate ultimate sulle 19 previste
Il cantiere del nuovo Ponte di Genova va avanti. E segna un'altra tappa: dopo il completamento delle pile, il secondo dei tre tratti di impalcato, da 94 metri, è stato sollevato per poi essere traslato verso l'alveo del torrente Polcevera. La costruzione dell'infrastruttura, che sostituirà quella crollata il 14 agosto 2018, è affidata a PERGENOVA, joint venture costituita da Salini Impregilo e Fincantieri.
Il nuovo Ponte di Genova supera con questo varo la lunghezza complessiva di 650 metri, con 11 campate complete sulle 19 previste. Dopo il completamento delle 18 pile lo scorso 18 febbraio, il varo del grande impalcato da 94 metri, che pesa 1800 tonnellate, è un altro traguardo importate verso la riapertura del viadotto.
L'operazione è stata resa possibile grazie a un incessante lavoro, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. La complessità tecnica è consistita principalmente nel coordinare le diverse maestranze, in modo da rendere possibile lavorare in perfetta sincronia per la buona riuscita dell'operazione.
E proprio l'innalzamento in quota dell'impalcato che attraversa il torrente ha rappresentato uno dei momenti più impegnativi a livello organizzativo e di coordinamento che PERGENOVA, joint venture costituita da Salini Impregilo e Fincantieri, ha progettato per settimane.
Il peso di questo tipo di campata infatti non permette l'utilizzo di normali gru e quindi l'operazione di varo è stata resa possibile solo grazie alle attrezzature Strand Jack, particolari macchinari che, in condizioni atmosferiche buone, consentono di sollevare l'impalcato a una velocità di 5 metri all'ora. L'impalcato poi è stato traslato con l'utilizzo di carrelli telecomandati verso l'alveo del Polcevera. In particolare, la campata è stata traslata a sbalzo verso levante nell'alveo dove è stata presa in carica da un ulteriore gruppo di carrelli al quale è stata sovrapposta una torre provvisoria in acciaio, prima della presa in carico degli Strand Jack installati sulle pile.
"Un'operazione dall'altissimo valore simbolico che avvicina la restituzione del nuovo Ponte ai cittadini. Il lavoro ininterrotto delle 600 persone all'opera dimostra come Genova e l'Italia intera non si siano mai arrese e di come trovino sempre la forza di reagire – ha detto Nicola Meistro amministratore delegato di PERGENOVA, joint venture costituita da Salini Impregilo e Fincantieri – Una forza che deriva dallo spirito di collaborazione e dal senso di responsabilità di cui gli italiani stanno dando prova anche in questo momento".
Il cantiere del nuovo Ponte di Genova non si ferma quindi, con le sue numerose attività che avvengono in contemporanea e su più fronti. Un segnale importate per tutti quelli che continuano a lavorare per fornire servizi essenziali in un Paese che sta gestendo l'emergenza ed è già pronto a ripartire investendo nel futuro.
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