Città del Vaticano, 12 feb. (LaPresse) – "Alle operazioni economiche, nazionali e internazionali, che danneggiano l'Amazzonia e non rispettano il diritto dei popoli originari al territorio e alla sua demarcazione, all'autodeterminazione e al previo consenso, occorre dare il nome che a loro spetta: ingiustizia e crimine". E' la dura condanna di Papa Francesco nell'esortazione apostolica 'Querida Amazonia', seguita al sinodo di ottobre scorso. Il Pontefice denuncia alcune aziende "assetate di facili guadagni" che "si appropriano dei terreni e arrivano a privatizzare perfino l'acqua potabile", le autorità che "danno il via libera alle industrie del legname, a progetti minerari o petroliferi e ad altre attività che devastano le foreste e inquinano l'ambiente". Quando accade questo, accusa, "si trasformano indebitamente i rapporti economici e diventano uno strumento che uccide".

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