Atterrato a Pratica di Mare l'aereo con a bordo i connazionali. Negativi ai test i due bambini ricoverati per precauzione allo Spallanzani Le vittime salgono a oltre 800
In fuga dall'incubo. Un passaggio in Gran Bretagna e poi via verso l'Italia. E' il percorso di rientro degli otto italiani che, con un volo organizzato dal governo inglese, hanno lasciato Wuhan e la provincia di Hubei, epicentro dell'epidemia del nuovo coronavirus che finora ha causato oltre 800 morti. Fra loro ci doveva essere anche il 17enne, fermato già lunedì scorso, e che oggi non farà nuovamente rientro in Italia per qualche linea di febbre. Il volo, a bordo del quale erano imbarcati pure 2 cittadini greci, 7 danesi e 4 svedesi,ha fatto tappa nella base Raf di Brize Norton. Ad attenderliun aereo della Difesa e, dopo un primo screening sanitario, i passeggeri saranno trasferiti a Pratica di Mare. Successivamente, spiega la Protezione Civile, i 13 cittadini stranieri hanno proseguito il viaggio verso i propri Paese di origine. I nostri connazionali, invece, sono stati trasportati presso l'ospedale militare del Celio per essere sottoposti ad un periodo di quarantena.
Il ministro degli Esteri Di Maio assicura: "Manderemo un aereo a prendere il17enne di Grado rimasto in Cina con la febbre". Intanto due bambini di 4 e 8 anni febbricitanti del primo gruppo di rimpatriati, trasferiti per precauzione allo Spallanzani, sono risultati negativi alle analisi e sono stati riportati con i familiari alla cittadella militare della Cecchignola.
In Italia proseguono i controlli negli aeroporti, dove sono impegnati oltre 800 medici e volontari per la misurazione della temperatura corporea con termometri laser e, dove presenti, termoscanner. Solo nella giornata di venerdì ne sono stati effettuati oltre 140mila garantendo la sorveglianza sanitaria su un totale di 1158 voli in arrivo. A nessuno dei passeggeri monitorati è stata rilevata una temperatura pari o superiore a 37.5, soglia oltre la quale il personale medico procede ad una ulteriore valutazione clinica della sintomatologia. Da quando i controlli hanno preso il via il 5 febbraio sono stati monitorati 2031 voli e 238mila passeggeri.
Nessuna novità, infine, per i 35 italiani bloccati sulla nave da crociera Diamond Princess, attualmente in quarantena nel porto di Yokohama in Giappone. Fra le 3700 persone a bordo sono stati segnalati altri tre casi di coronavirus che hanno portato il totale a 64, fra loro però non risultano esserci nostri connazionali.
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