Ma il viaggio non è ancora finito: come annunciato dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini, saranno ridistribuiti tra "altri cinque Paesi europei e il Vaticano"
Sono sbarcati a Genova i migranti, circa un centinaio, soccorsi giovedì dalla nave Cigala Fulgosi della Marina militare al largo della Libia. L'imbarcazione ha attraccato a Calata Bettolo intorno alle 9 di domenica mattina. Terminate le visite mediche, tutti i naufraghi sono scesi a terra. Tra loro anche 17 donne, di cui 6 incinte, e 23 bambini, alcuni non accompagnati. Provengono da Libia, Nigeria, Mali, Costa d'Avorio, Camerun e Somalia. Ma il viaggio non è ancora finito: come annunciato dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini, saranno ridistribuiti tra "altri cinque Paesi europei e il Vaticano".
Alcuni sono stati accompagnati in ospedale per accertamenti: non risultano particolari emergenze sanitarie, salvo una minore ustionata per l'elevata esposizione al sole e casi di scabbia. Un primo pullman con a bordo 50 adulti, tutti uomini, è partito verso le strutture della Cei, in attesa del trasferimento definitivo. "Nessuno degli immigrati sarà a carico dei contribuenti italiani – ha assicurato il vicepremier -. Li manterranno i vescovi e li ringrazio, perché un conto è riattaccare la luce in un condominio e poi qualcun altro pagherà, un conto è passare dalle parole ai fatti. Se qualcuno verrà mantenuto a spese di altri e non dell'Italia, sono contento, è una cosa storica".
Sul molo, con l'aiuto della protezione civile, è stata allestita una tensostruttura della Croce rossa. Ad attenderli c'era anche un presidio di circa 300 manifestanti con lo striscione "Benvenuti". La curia genovese si è fatta avanti: "Adesso è importante dare un segnale di accoglienza – ha dichiarato don Giacomo Martino, responsabile dell'ufficio Migrantes -. Siamo pronti per dare una mano".
La nave della Marina militare tornerà in mare non appena saranno riassestate le condizioni igienico sanitarie necessarie per la navigazione, mentre la polizia di Stato ha avviato le verifiche per individuare possibili scafisti. Nella stessa mattina una settantina di uomini, probabilmente di nazionalità pakistana, sono sbarcati nella spiaggia di Torre Colimena a Marina di Manduria, nel tarantino. Venti sarebbero minori. Un ristoratore ha offerto dei pasti caldi e un negozio di casalinghi ha donato piatti, bicchieri e posate. Il vicesindaco di Avetrana, Alessandro Scarciglia, ha messo provvisoriamente a disposizione lo stadio comunale: "Abbiamo donato qualche paio di scarpe", ha raccontato. Saranno trasferiti nell'hotspot di Taranto. Intanto l'Oim, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, ha diffuso la notizia di un naufragio al largo della Libia, davanti alla città costiera di Gasr Garabulli. I sopravvissuti, tra cui 9 bambini, sono 38. Altrettanti potrebbero essere i dispersi.
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