Stefan Iulian Catoi, tuttavia, si dichiara innocente: "Abbiamo passato la serata insieme, ma non l'ho uccisa"
Resta in carcere Stefan Iulian Catoi, il romeno 26enne accusato di aver ucciso nei pressi di Ponte Sisto l'ex atleta di origine tunisina Imen Chatbouri. Il gip ha convalidato il fermo e disposto il carcere per l'uomo, detenuto dall'11 maggio a Regina Coeli.
Il giovane, tuttavia, si dichiara innocente: "Non sono stato io ad uccidere Imen. Avevamo passato la serata insieme, ci eravamo conosciuti in un pub, ma poi ci siamo salutati e io ho preso un bus notturno", ha detto Catoi, secondo quanto riferito dal suo difensore, Giulio Lastei.
L'omicidio della donna, 37 anni, risale al 2 maggio. Secondo quanto detto dall'uomo, fermato l'11 maggio con l'accusa di omicidio, i due si sarebbero conosciuti la sera della morte di Imen in un pub, dove avrebbero visto la partita Barcellona-Liverpool. Con la donna c'era anche il cittadino olandese suo coinquilino che dopo una certa ora si sarebbe allontanato, lasciando Imen sola con Catoi. Proprio la testimonianza del coinquilino della vittima ha indirizzato gli inquirenti sulle tracce del romeno. Catoi, secondo la versione da lui data al gip, avrebbe salutato la donna dopo una passeggiata in centro e preso il bus a Torre Argentina. L'omicida che si vede in un video prendere la donna per le gambe e farla precipitare, "non sono io", ha detto Catoi.
Le immagini video però lasciano poco spazio ai dubbi sul fatto che sia lui l'assassino: gli inquirenti hanno estratto una serie di video che riprendono i tre quando ancora erano insieme. Poi Catoi mentre pedina la donna, rimasta sola, lungo via Arenula e quando di soppiatto le arriva alle spalle e la butta giù dal parapetto di Lungo Tevere, all'altezza di Via Vallati, vicino a Ponte Sisto.
Inoltre dalle verifiche della polizia scientifica le scarpe dell'arrestato sono risultate perfettamente compatibili con le impronte lasciate dall'assassino.
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