La decisione dopo una verifica tecnica: l'unità deve essere adeguata normativa di settore e certificata per il servizio di salvataggio. Salvini esulta
L'unità navale Mare Jonio della ong Mediterranea, a seguito di una avaria non meglio precisata a un generatore, è stata ispezionata il 19 aprile nel porto di Marsala (Trapani) da militari della Guardia costiera specializzati in sicurezza della navigazione, che hanno eseguito una verifica tecnica sulle condizioni della nave in materia di sicurezza della navigazione e per la riconvalida della certificazione statutaria. Lo comunica la Guardia costiera, sottolineando che a seguito dell'ispezione il comandante è stato diffidato dall'eseguire operazioni di salvataggio in modo stabile e organizzato fino a quando l'unità non venga adeguata alla normativa di settore e certificata per il servizio di salvataggio. L'unità, conclude la Guardia costiera, è stata inoltre sanzionata per alcune irregolarità di bordo.
Immancabile il commento di Matteo Salvini, che esulta: "Dopo lo stop agli sbarchi e le direttive per difendere le acque territoriali, è stata bloccata la Mare Jonio. Si tratta della nave dei centri sociali che pretendeva di dettare legge nel Mediterraneo anche grazie ad alcuni parlamentari eletti con i 5Stelle come De Falco. L'altolà è un'ottima notizia: grazie alle Capitanerie di Porto! Non molliamo e passiamo dalle parole ai fatti".
Ma per Mediterranea Saving Humans si tratta solamente di un atto intimidatorio. "Questo pomeriggio presso la Capitaneria di Porto di Marsala è stata notificata al Comandante e all'Armatore della nave Mare Jonio una formale "diffida dal preordinare l'attività del rimorchiatore all'esecuzione di operazioni di salvataggio in modo stabile ed organizzato" fino a quando l'unità non venga classificata come nave SAR. Si tratta di un atto dal solo scopo intimidatorio e irricevibile dal punto di vista legale: la Mare Jonio è infatti un rimorchiatore e nave da carico della marina commerciale italiana che, come abbiamo dichiarato fin dal principio, svolge attività di monitoraggio e denuncia delle violazioni dei diritti umani, pattugliando il Mediterraneo Centrale", scrive in una nota la rete di associazioni italiane che supportano Mare Jonio.
"Come ogni natante – prosegue la nota – non solo ha tutto il diritto, ma il preciso dovere, fissato anche dagli articoli 489 e 490 'obbligo di salvataggio' del Codice della Navigazione italiano, di intervenire in soccorso di imbarcazioni e persone in difficoltà al fine prioritario di salvare vite umane. Da quando, il 18 marzo scorso, la Mare Jonio ha operato il salvataggio di 49 naufraghi, siamo sottoposti ad ogni genere di pressione e tentativo di ostacolare la nostra attività, da ultimo la pretestuosa ispezione operata venerdì scorso a Marsala. Dobbiamo concludere che nel Governo italiano c'è chi avrebbe preferito che quelle 49 persone annegassero?".
"Mentre la Libia brucia e le persone sono giustiziate nei campi di concentramento è inquietante che tanto impegno venga profuso contro le navi della società civile – conclude Mediterranea Saving Humans – invece che per salvare le vite di chi è in pericolo".
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