Cassonetti ribaltati e dati alle fiamme, pane buttato a terra e calpestato: una manifestazione violenta che ha indotto il Campidoglio a fare marcia indietro. La procura indaga per danneggiamento e minacce con l'aggravante dell'odio razziale

Urla, cassonetti ribaltati e dati alle fiamme, pane buttato a terra e calpestato: è quello che è successo durante la dura protesta dei residenti in zona Torre Maura, a Roma, per il trasferimento di un gruppo di famiglie rom provenienti dal centro di accoglienza di Torre Angela nell'ex clinica di via Codirossoni. Una manifestazione violenta, che ha indotto il Campidoglio a fare dietrofront, decidendo di trasferire le persone in altri centri di accoglienza della città. "In merito al trasferimento di circa 60 persone rom dalla struttura di via Toraldo a quella di via dei Codirossoni, l'Ufficio speciale rom sinti e caminanti ha deciso di ricollocare le persone presenti nella struttura presso altri centri d'accoglienza per persone fragili su tutto il territorio romano – si legge in una nota del Campidoglio – Le operazioni saranno curate dalla Sala operativa sociale a partire da stamattina e si concluderanno in sette giorni".

Nel frattempo la procura di Roma sta indagando sull'accaduto. I reati ipotizzati a piazzale Clodio sono quelli di danneggiamento e minacce con l'aggravante dell'odio razziale, mentre si attende una prima informativa delle forze dell'ordine.

Raggi – "Sono intervenuta per evitare che la situazione degenerasse – ha spiegato la sindaca Virginia Raggi -. C'era un clima molto pesante, di odio e la Procura ha aperto un fascicolo proprio per odio razziale. Un clima pesante nel quartiere di Torre Maura, anche perché è stato gravato per tanti anni da problematiche e pressioni sociali. Quindi sono intervenuta per tutelare i tanti cittadini onesti del quartiere e i 33 bambini che rischiavano la vita e l'incolumità personale". "Li stiamo ricollocando in altri centri all'interno di tutto il territorio cittadino, perché il dovere dell'amministrazione è quella di tutelare la vita e l'incolumità delle persone", ha aggiunto.

Poi l'avvertimento: "Non possiamo cedere all'odio razziale, non possiamo cedere contro chi continua a fomentare questo clima e continua a parlare alla pancia delle persone. E mi riferisco prevalentemente a CasaPound e Forza Nuova".

Salvini – "L'obiettivo 'zero campi rom' è qualcosa a cui stiamo lavorando e le periferie vanno trattate con amore, cura e attenzione. Chi si vuole integrare si integra, la casa la affitta, lavora, manda i figli a scuola, chi non si vuole integrare fa una scelta. Sono stufo di sprecare i soldi degli italiani per mantenere migliaia di rom che non fanno nulla dalla mattina alla sera se va bene, o che rubano se va male". Lo dice il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a margine di un evento a Confcooperative. 

L'arrivo dei rom e la rivolta – Il gruppo di rom, proveniente dalla vicina via Toraldo, al di là della circonvallazione orientale, è arrivato scortato dalla polizia scatenando la rabbia degli abitanti del quartiere. I residenti hanno creato barricate con i cassonetti dei rifiuti rovesciati e poi dati alle fiamme. Sul posto era presente la polizia in tenuta anti sommossa, che ha cercato di placare gli animi dei residenti. Questi, però, hanno continuato ad urlare e protestare.

La struttura, vincitrice di un bando europeo, deve accogliere una settantina di persone e fornire loro cibo. Ma gli abitanti, furiosi, hanno bloccato l'arrivo di pane. I panini, contenuti in piccole confezioni di plastica, sono stati rovesciati per terra, calciati e calpestati. Alcuni hanno gridato: "E gli date pure da mangiare? Dovete morire di fame!". Altri: "Fate schifo, zozzoni!".

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