Città del Vaticano, 27 mar. (LaPresse) – "Quante madri e quanti padri, ancora oggi, vanno a dormire col tormento di non avere l'indomani pane a sufficienza per i propri figli! – prosegue il Papa – Immaginiamo questa preghiera recitata non nella sicurezza di un comodo appartamento, ma nella precarietà di una stanza in cui ci si adatta, dove manca il necessario per vivere. Le parole di Gesù assumono una forza nuova. L'orazione cristiana comincia da questo livello. Non è un esercizio per asceti; parte dalla realtà, dal cuore e dalla carne di persone che vivono nel bisogno, o che condividono la condizione di chi non ha il necessario per vivere. Nemmeno i più alti mistici cristiani possono prescindere dalla semplicità di questa domanda. "Padre, fa' che per noi e per tutti, oggi ci sia il pane necessario". E "pane" sta anche per acqua, medicine, casa, lavoro…".
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