Il fotoreporter ferito in Siria l'11 febbraio scorso è arrivato a Milano con un volo militare
Gabriele Micalizzi, il fotoreporter ferito in Siria l'11 febbraio scorso, è tornato in Italia. Il fotografo è arrivato a Milano con un volo dell'Italian Air Force. La Farnesina aveva annunciato ore fa il suo imminente rientro nel Paese.
Il reporter italiano, ferito da schegge di Rpg, era stato ricoverato all'ospedale militare di Baghdad per le lesioni al volto e alle braccia. Non ha perso l'occhio sinistro, come era stato inizialmente riportato, ha fatto sapere venerdì CesuraLab, il collettivo di fotografia di cui Micalizzi fa parte ed è socio fondatore. I membri di CesuraLab hanno detto di avergli parlato e che il reporter ha detto loro di stare bene e di "vedere da entrambi gli occhi, anche se in maniera ancora offuscata". Del collettivo CesuraLab faceva parte anche il fotoreporter Andy Rocchelli, ucciso in Ucraina nel 2014. Qualche giorno fa Micalizzi era stato a Kobane, poi si era spostato nell'area di Deir Ezzor, dove è stato ferito.
Nato a Milano nel 1984, si è diplomato all'Accademia di belle arti: dopo avere iniziato con il fotoreporting nel capoluogo lombardo, ha spostato la sua attenzione su Medioriente e aree di conflitto. Ha realizzato lavori a Sirte in Libia, come pure in Donbass e Thailandia, è stato a Gaza nel 2014 e ha seguito la rivoluzione di piazza Tahrir. Sulla sua pagina Facebook spiega che "preferisce progetti di lungo termine in cui può sviluppare il suo linguaggio personale". I suoi lavori sono stati pubblicati su giornali nazionali e internazionali, fra cui New York Times, New Yorker, Newsweek e Wall Street Journal.
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