Sono circa 400 gli incidenti stradali provocati dai cinghiali in Lombardia dal 2013 a oggi

Buio, tre auto distrutte, un morto, 10 feriti e 3 cinghiali. È ciò che hanno visto i soccorritori e la polizia stradale intervenuti alle prime luci dell'alba sull'autostrada A1, fra Lodi e Casalpusterlengo, in direzione Bologna. Secondo le prime ricostruzioni, un branco di cinghiali (almeno tre) è entrato in carreggiata e ha provocato il tamponamento fra i veicoli. Nell'impatto violentissimo un ragazzo di 28 anni è morto. Fra i feriti, tra cui alcuni bambini e dei ragazzi, due sono ricoverati in codice rosso e altri otto versano in condizioni meno gravi.

"Sono circa 400 gli incidenti stradali provocati dai cinghiali in Lombardia dal 2013 a oggi", denuncia la Coldiretti dopo il sinistro. L'associazione, che segnala oltre 1 milione di esemplari sul territorio, stima che negli ultimi dieci anni il numero sia raddoppiato. "Un piano per gestire la questione cinghiali, e più in generale degli animali carnivori, è necessario e non più rinviabile. Non possiamo più permettere che si verifichino incidenti come quello avvenuto sull'A1", commenta il ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio. L'assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia, Fabio Riolfi, va giù ancora più pesante: "Non si può morire per un cinghiale in autostrada nel 2019. Si tratta di un episodio che pesa sulle coscienze di tutti coloro che per anni non hanno mosso un dito per modificare la legge 157. Una sentenza della Corte costituzionale blocca le leggi regionali per il contrasto al cinghiale impedendo a cacciatori formati di operare fuori dal periodo di caccia e di effettuare una attività di contenimento sotto indirizzo della polizia provinciale".

Di avviso opposto il Wwf che propone un piano nazionale con interventi per mettere in sicurezza le strade con dissuasori, censimenti degli animali e l'utilizzo di recinti di cattura. "Sono strumentali le accuse contro i cinghiali – sottolinea l'associazione ambientalista – le responsabilità sono umane e le soluzioni non sono armare i cacciatori". Nei primi tre primi 3 mesi del 2018 l'Asaps, l'Associazione amici e sostenitori della polizia stradale, ha registrato 28 incidenti gravi in scontri con animali (19 con animali selvatici e 9 con animali domestici) nei quali hanno perso la vita 2 persone e 42 sono rimaste ferite. Nel complesso la polizia stradale ha registrato nel 2018, rispetto all'anno precedente, un lieve aumento nel numero degli incidenti (71.880, +1,2%) e un calo di quello delle persone ferite (47.104, -0,6%). D'altro canto è emersa un'inversione di tendenza riguardo gli episodi mortali, con un deciso decremento dei sinistri del 4,2% (1.439, meno 63) e una più modesta diminuzione delle vittime dell'1,2% (tra i 1.618 deceduti, 20 in meno del 2017, comprese le 43 vittime del crollo del ponte Morandi a Genova).
 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata