Alla cerimonia per i 40 anni del Gis, è intervenuto il comandante Nistri: "Pochi nell'Arma dimenticano la strada della virtù". La ministra della Difesa, Trenta: "Chi viola i valori va isolato"

I carabinieri sono "molti ma molti di più dei pochi che possono dimenticare la strada della virtù". Con queste parole il comandante generale dei carabinieri Giovanni Nistri ha concluso il suo discorso nel corso della cerimonia per i 40 anni del Gis a Roma. "Nella virtù del singolo trae la forza il gruppo è il vostro motto – prosegue – ma l'Arma si deve ricordare tutti i giorni che è nella virtù dei 110mila uomini che compongono la nostra istituzioni che abbiamo tratto, traiamo e trarremo sempre la forza per continuare a servire i cittadini; 110mila uomini che sono molti ma molti di più dei pochi che possono dimenticare la strada della virtù".

Alla cerimonia è intervenuto anche il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, carabinieri coinvolti nel caso Cucchi: "Non ammetterò mai, finché sarò ministro, che l'eventuale errore di uno permetta a qualcuno di infangare l'impegno di centinaia migliaia di ragazzi in divisa. Mai niente e nessuno potrà mettere in discussione il vostro onore, la vostra fedeltà e la vostra lealtà". 

Duro il discorso della ministra della Difesa, Elisabetta Trenta: "L'Arma è sempre stata ed è vicina al cittadino, ed ogni singolo carabiniere è sempre stato ed è punto di riferimento per i cittadini onesti, esempio in termini di rettitudine, integrità, coerenza, interiorizzazione del senso del dovere e della responsabilità. Ma laddove si accerti l'avvenuta negazione di questi valori, si deve agire e accertare la verità, isolando i responsabili allo scopo di ristabilire quel sentimento di fiducia da parte dei cittadini nei confronti dell'Arma dei carabinieri e delle istituzioni".

Al momento sono almeno sei le persone indagate nella nuova inchiesta sui falsi e i tentativi di depistaggio sulla morte di Stefano Cucchi, avvenuta nove anni fa all'ospedale romano Sandro Pertini, una settimana dopo il suo arresto. Cinque, invece, i militari alla sbarra. Alessio Di Bernardo, Raffaele D'Alessandro, Francesco Tedesco rispondono di omicidio preterintenzionale. Tedesco risponde anche di falso nella compilazione del verbale di arresto di Cucchi e calunnia insieme al maresciallo Roberto Mandolini, all'epoca dei fatti a capo della stazione Appia, dove venne eseguito l'arresto. Vincenzo Nicolardi, anche lui carabiniere, è accusato di calunnia con gli altri due, nei confronti degli agenti di polizia penitenziaria che vennero accusati nel corso della prima inchiesta sul caso. onesti, esempio in termini di rettitudine, integrità, coerenza, interiorizzazione del senso del dovere e della responsabilità. Ma laddove si accerti l'avvenuta negazione di questi valori, si deve agire e accertare la verità, isolando i responsabili allo scopo di ristabilire quel sentimento di fiducia da parte dei cittadini nei confronti dell'Arma dei Carabinieri e delle Istituzioni". Così il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ha concluso il suo discorso durante la cerimonia per i 40 anni del Gis, il Gruppo di intervento speciale dei Carabinieri.

 

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