L'incidente nella notte. Per fortuna non si è rovesciato, il gas non è fuoriuscito ed è stato possibile rimetterlo sui binari. Il cloroformio non è infiammabile in quelle condizioni ma è pericoloso per la respirazione
Un carro cisterna pieno di cloroformio è deragliato nella notte (erano circa le 2) tra le stazioni di Chiavari e Santa Margherita Ligure in un tratto molto urbanizzato (con le case che si affacciano direttamente sulla linea ferroviaria) a una cinquantina di chilometri a levante di Genova. Per fortuna, l'incidente non ha avuto gravi conseguenze e, intorno alle 8,30 del mattino, Trenitalia ha fatto sapere che il carro "sviato" era stato recuperato, rimesso sui binari e portato via. Non ci sono state perdite di cloroformio. I lavori sulla linea sono però proseguiti a causa del danneggiamento di alcune traversine. Il traffico ne ha risentito per tutta la mattinata con ritardi di alcune decine di minuti.
E' andata bene, ma poteva essere un disastro di proporzioni paragonabili a quello di Viareggio (29 giugno 2009) quando un carro pieno di Gpl deragliò ed esplose a poca distanza dalle case. Un quartiere venne praticamente raso al suolo con 32 vittime. Il cloroformio (proveniente da Rosignano Solvay e diretto ad Alessandria) veniva trasportato dal convoglio della società francese Captrain. Il cloroformio o triclorometano, è un alogenuro alchilico, in sostanza un gas derivato dal metano nella cui molecola, tre atomi di metano vengono sostituiti da tre atomi di cloro. Una volta veniva utilizzato in medicina come anestetico. Oggi, sotto forma di Freon R-22 è usato nei sistemi di refrigerazione. Di per sé non è infiammabile ma lo diventa in presenza di altri prodotti. Nel caso del deragliamento, non sembra che avrebbe potuto esplodere, di certo, se fosse fuoriuscito, avrebbe potuto provocare seri problemi respiratori agli abitanti delle case vicine. Probabilmente sarebbe stato necessario evacuare il quartiere.
Il deragliamento ha riportato al centro la questione dei controlli sui trasporti (soprattutto notturni) di prodotti anche pericolosi sulle linee ferroviarie italiane che già si pose dopo Viareggio.
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