La ministra Grillo insiste sul dibattito, chiedendo alla politica il coraggio di esprimersi. Ancora più esplicita Giulia Bongiorno: "Si deve poter morire con dignità anche qui da noi"

C'è un anno di tempo e arrivare a una legge condivisa sul fine vita non sarà un iter indolore. Ma dopo la decisione della Consulta di rinviarne al Parlamento la discussione, che la normativa sia da modificare se ne è accorta anche la Cei. "Che ci vogliano esplicitazioni mi sembra logico", dice il presidente dei vescovi, il cardinale Gualtiero Bassetti. "Nessuna legge è perfetta, quello che si può perfezionare si perfezioni", afferma.
Per il porporato bisogna l'autodeterminazione del paziente non basta, "anche il medico deve avere una gran parte":  "Quando arrivano alla fine della vita gli ammalati non pensano più quello che avevano pensato dieci anni prima – sostiene -. Uno ha desiderio di vivere, non di morire, sono eccezionali i casi contrari e se anche, nella disperazione, una persona fosse presa dalla volontà di porre fine alla sua vita, il compito della Chiesa è quello di accompagnare ed essere buoni samaritani fino in fondo. È anche la solitudine che porta a certe decisioni".

Il vicepremier Luigi Di Maio assicura che il confronto istituzionale nella decisione su dj Fabo, ci sarà anche se "non è nel contratto di governo": "Per fortuna la Corte Costituzionale ci dice che abbiamo un anno di tempo, e in questo periodo avremo modo di confrontarci e capire quale sia la strada migliore per seguire il dettato della Corte". Anche la ministra della Salute, Giulia Grillo, insiste sul dibattito, chiedendo alla politica il coraggio di esprimersi: "Sull'eutanasia legale la Consulta, segnalando un vuoto legislativo, richiama il Parlamento al suo ruolo di interprete della sensibilità e della volontà del popolo italiano". Il Movimento 5 Stelle ha sostenuto l'approvazione della legge sul biotestamento e da parlamentare, precisa, "ho fatto mia questa battaglia di civiltà per la salvaguardia della dignità umana fino in fondo". Al ministero si sta finalizzando il decreto che darà attuazione al registro delle Disposizioni anticipate di trattamento e renderà operativa la legge approvata con il voto favorevole del M5s. "Su questi temi gli schieramenti devono andare oltre le proprie posizioni ideologiche per il bene dei cittadini".

Per il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, in questo momento "nessuno può sbilanciarsi", ma assicura che l'esecutivo si confronterà al suo interno per valutare il da farsi.

Più esplicita la ministra della pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, che chiede una legge che lasci margini di autodeterminazione perché "sempre più italiani scelgono di andare a morire all`estero, sommando dolori a dolori". "Non è giusto", commenta: "Si deve poter morire con dignità anche qui, il Parlamento non può più sottrarsi al compito di legiferare, anche su argomenti così divisivi". Per Bongiorno, la decisione non è più rinviabile: "Sono proprio queste le leggi che più interessano le persone, toccano la vita di tutti. Non possiamo rimandare. Vorrei specificare che parlo a titolo personale. E sono credente. Credo però che le proprie convinzioni, o la propria fede, non possano influenzare una legge per tutti".
 

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