Per far fronte all'esclusione dei bambini figli di migranti dal servizio mensa della scuola, in poche ore oltre 2mila cittadini hanno contribuito con bonifici e pagamenti su PayPal
Si aspettavano delle donazioni, ma non un successo così eclatante. Sono oltre 60mila gli euro arrivati al Coordinamento uguali doveri a tutela dei bambini figli di migranti estromessi dai servizi della scuola per una modifica al regolamento voluta dalla sindaca leghista Sara Casanova a Lodi, città alle porte di Milano. La somma è destinata ad aumentare e, secondo una prima stima, potrebbe raggiungere i 90mila.
Mentre il vicepremier Luigi Di Maio prova a mediare chiedendo di "multare i genitori, non i figli", il leader della Lega Matteo Salvini respinge le accuse della sinistra: "Termini come razzismo o apartheid sono così gravi che non vanno maneggiati a sproposito. Il Pd, dopo aver vaneggiato di nazifascismo in campagna elettorale, ora delira per quanto accade a Lodi e Riace". Tuona Di Maio: "I bambini non si toccano! Se alcuni genitori non si comportano bene si multino loro, non i loro figli: questo Stato sarà sempre dalla parte dei bambini. Sono contento perché gli italiani hanno risposto dando prova della loro grande solidarietà e del loro grande cuore, alla faccia di chi si diverte a dipingerli in altra maniera. Parlerò con il ministro Bussetti che ha già detto che si troverà una soluzione. E vi assicuro che sarà così".
Salvini precisa: "Nella città lombarda, la brava Sara Casanova non ha chiuso la mensa scolastica agli immigrati, ma il comune darà agevolazioni solo a chi ne ha realmente diritto. Gli stranieri devono fornire documentazione del loro paese d'origine, dove magari hanno proprietà e disponibilità economiche, ma se non è possibile il Comune si fiderà della buonafede. Nel Paese che voglio – sottolinea il ministro dell'Interno – le regole valgono per tutti e l'unica distinzione non è tra bianchi e neri ma tra onesti e disonesti". A Lodi per aver diritto agli sconti su bus e mensa non è sufficiente la certificazione italiana dei redditi, ma servono anche i documenti originali dai Paesi di provenienza dei genitori dove, nella stragrande maggioranza dei casi, la macchina burocratica non è efficiente.
Per far fronte all'esclusione dei bambini figli di migranti, in poche ore oltre 2mila cittadini hanno contribuito con bonifici e pagamenti su PayPal. Secondo le informazioni fornite dal Coordinamento uguali doveri, le domande di accesso agevolato ai servizi arrivate al Comune lombardo da parte di persone non comunitarie sono state – al 1 ottobre – 316 di cui 177 per la mensa, 75 per lo scuolabus, 43 per pre e post scuola, 23 per asilo nido. Il fabbisogno teorico per sostenere l'accesso dei bambini ai servizi per l'intero anno scolastico, fino a giugno 2019, è di circa 220mila euro. "Questo importo rappresenta la differenza fra quello che le famiglie sono obbligate a pagare per accedere con la tariffa massima, e quello che avrebbero diritto di pagare in assenza del regolamento discriminatorio. Ad oggi siamo sicuri di poter garantire l'accesso a tutti i bambini lodigiani esclusi dai servizi scolastici almeno fino a fine dicembre 2018, data in cui speriamo che il ricorso presentato al Tribunale di Milano contro il Comune di Lodi avrà annullato questa discriminazione", si legge sulla pagina Facebook del Coordinamento, promotore dell'iniziativa di solidarietà, che in un post annuncia la momentanea sospensione della raccolta fondi. Intanto per martedì 16 dalle 8.30 è previsto un presidio di dodici ore in piazza Broletto, sotto il municipio di Lodi, organizzato dal Coordinamento.
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