Lo scorso 4 ottobre una bomba d'acqua ha colpito il Sud causando la morte della mamma e del fratellino di 7 anni, vicino Lamezia Terme. Le ricerche sono andate avanti per recuperare il corpo di Nicolò, il figlio più piccolo che era con loro

È stato ritrovato il cadavere del piccolo Nicolò, il bimbo di due anni disperso il 4 ottobre scorso per un naufragio che ha causato la morte della madre, Stefania Signore, 30 anni, e del fratellino di 7, nella zona di San Pietro Lametino, frazione di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro. Sono intervenuti i vigili del fuoco e la protezione civile regionale. 

La donna lo scorso 4 ottobre era fuori dall'auto ferma sulla strada con i bambini quando si è trovata, probabilmente, al centro di una bomba d'acqua con il livello della fanghiglia che saliva. Forse ha deciso di scendere per mettersi i salvo con i piccoli raggiungendo una zona più sopraelevata, ma i tre sono stati travolti dall'acqua. I corpi della donna e del figlio più grande sono stati trovati poco lontano in un ruscello diventato torrente.

L'allarme per la mamma e i suoi due bambini è scattato intorno alle 6 del mattino, quando il papà ha avvisato i vigili del fuoco e diramato un appello drammatico su Facebook: "Il telefono di mia moglie risulta spento o irraggiungibile da 20 ore, la macchina è stata trovata con le 4 frecce accese nei pressi di San Pietro Lamentino. Se qualcuno avesse notizie mi contatti in privato o lasci un messaggio". Poco prima, alle 20.15, era riuscita a fare l'ultima telefonata al marito chiedendo aiuto.

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