Il tifoso del Napoli fu ferito durante gli scontri del 3 maggio 2014 prima della finale di Coppa Italia e morì 53 giorni dopo. L'avvocato della vittima: Giustizia è fatta"
La Cassazione ha confermato la condanna a 16 anni di reclusione per Daniele De Santis, l'ultrà romanista finito a processo per l'omicidio di Ciro Esposito. La Suprema Corte ha respinto il ricorso presentato dai legali di De Santis confermando la pena sancita dai giudici in appello e ha condannato l'imputato al pagamento di 20 mila euro di spese legali. "Finalmente giustizia è fatta. Nulla riporterà Ciro ai suoi familiari ma ci auguriamo che questa vicenda sia di esempio perché lo sport non si macchi più di sangue", è il commento dell'avvocato dei genitori della vittima, Angelo Pisani.
Ciro Esposito fu ferito durante gli scontri che precedettero, il 3 maggio del 2014, la finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina. Daniele De Santis sparò contro il giovane e il proiettile ferì Ciro a un polmone e arrivò alla colonna vertebrale. Le condizioni del trentenne apparvero subito disperate e, ricoverato al Policlinico Agostino Gemelli di Roma, morì dopo 53 giorni di agonia. Nel processo di primo grado De Santis era stato condannato a 26 anni di carcere.
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