Le esalazioni (forse Argon) si sarebbero sprigionate dall'impianto antincendio. Una terza persona intossicata. Polemiche Ministro-sindacati sulla sicurezza
Due dipendenti morti e un terzo ricoverato per intossicazione. È il bilancio di una fuga di gas all'Archivio di Stato di Arezzo. Secondo le prime ricostruzioni, in seguito all'azionamento dell'allarme antincendio ci sarebbero state esalazioni di argon, un gas inodore, risultato fatale per Filippo Bagni e Piero Bruni, due dipendenti della struttura andati in un ripostiglio a effettuare un controllo. L'edificio è stato sequestrato e la Procura ha aperto un'indagine, mentre il ministro per i Beni culturali, Alberto Bonisoli, ha ordinato un'ispezione interna al ministero. "Ho già disposto l'invio di funzionari ad Arezzo – sottolinea – e, insieme con i vertici del ministero, stiamo seguendo in tempo reale la vicenda".
"Giudico grave e intollerabile che una tragedia come quella accaduta ad Arezzo sia avvenuta in un edificio della pubblica amministrazione", il richiamo del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, mentre subito hanno fatto sentire la loro voce i sindacati. "All'immediata reazione del ministro Bonisoli replico invece con un 'ministro lo avevamo detto' che la sicurezza sul lavoro al ministero è un tema di trascurata inciviltà e si mostra in vari edifici romani con stanze sporche, buie e piene di fili elettrici su cui si inciampa", la reazione del segretario nazionale della Confsal- Unsa Beni culturali, Giuseppe Urbino, secondo cui al Mibac "quasi tutte le strutture non sono in regola con la sicurezza sul lavoro", e la situazione sarebbe peggiorata negli anni. L'Ugl chiede al governo che vengano revisionati tutti gli uffici pubblici attraverso un censimento nazionale che preveda una valutazione dello stato attuale degli immobili, mentre secondo la Fp Cgil "serve da subito un piano straordinario di messa in sicurezza del patrimonio, dei lavoratori e dei cittadini che ne fruiscono".
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