I vigili del fuoco hanno trovato la vettura fra tra le macerie del viadotto. È vivo e sta bene il turista tedesco che non si trovava
Sale a 43 il numero delle vittime della tragedia del ponte Morandi a Genova. Dopo il ritrovamento dei resti di tre corpi all'interno di un'auto nel greto del torrente Polcevera e del genovese Mirko Vicini, all'ospedale San Martino è morto Marian Rosca, il paziente di origini romene di 36 anni. L'uomo aveva un trauma toracico e, soprattutto, uno cranico "importantissimo". Era stato prima inserito nella lista delle vittime, poi annoverato tra i feriti in condizioni critiche e alla fine non ce l'ha fatta.
I tre corpi ritrovati all'interno all'interno dell'auto appartengono a padre, mamma e figlia, la famiglia Cecala di Oleggio, in provincia di Novara, che risultava dispersa. I vigili del fuoco hanno trovato l'automobile Hyndai fra tra le macerie del viadotto, schiacciata sotto un blocco di cemento. "Siamo tutti vicini ai parenti", ha detto don Claudio Vezzani parroco della Chiesa del Bedisco a Oleggio. Le condizioni in cui si trovano vettura e corpi è tale da rendere molto difficile il riconoscimento. L'operazione di individuazione dei corpi risulta molto complessa, si apprende dalla prefettura. La cittadina di provenienza della famiglia si era da subito stretta attorno ai propri cari.
Trovato anche il corpo di Vicini, l'addetto 31enne dell'Amiu, l'azienda municipalizzata dei rifiuti, che martedì scorso si trovava nel capannone colpito dal crollo del ponte insieme al collega Bruno Casagrande, 35 anni, anche lui morto nella tragedia.
È stato invece depennato dalla lista dei dispersi il nome del turista tedesco, Loohuis Albert. Il Ccs (Centro di coordinamento dei soccorsi) della Prefettura del capoluogo ligure ha contattato i parenti dell'uomo, i quali hanno confermato di averlo sentito. Albert è in vacanza in Italia con il suo cane, che risultava disperso come il suo proprietario.
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