È successo a Palermo. La ragazzina, terza media, ha raccontato al padre che il docente (ipovedente) aveva alzato le mani su di lei. L'uomo si è scagliato sul prof e l'ha preso a pugni: prognosi di 25 giorni. Poi la figlia ha ridimensionato i fatti: era stata solo mandata fuori classe
Un professore ipovedente di 50 anni, 'reo' di aver allontanato dall'aula un'alunna di terza media, è finito in ospedale a Palermo. Sarebbe stato colpito in pieno volto da un pugno sferrato dal padre della ragazza e sarebbe caduto picchiando la testa. È successo ieri pomeriggio, alla fine delle lezioni, all'esterno dell'istituto comprensivo Abba-Alighieri. La polizia del capoluogo siciliano ha individuato l'uomo. Indagini in corso per accertare la dinamica della vicenda. Al momento non risulta che siano stati presi provvedimenti contro il genitore violento.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il padre sarebbe stato informato dalla figlia all'uscita da scuola, che il professore, durante il corso pomeridiano, l'aveva rimproverata e, forse (ma non è chiaro) mandata fuori classe. Sembra che la ragazzina abbia aggiunto di essere stata picchiata. L'uomo si immediatamente avventato il docente che scendeva per le scale, lo ha affrontato, colpito con un forte pugno al volto e, poi, con dei calci mentre il professore era a terra. Sono subito intervenuti bidelli e docenti che hanno fermato l'uomo e portato all'ospedale l'insegnante che è stato ricoverato con una prognosi di 25 giorni con sospetta emorragia cranica. La ragazzina, interpellata dalla polizia, avrebbe minimizzato l'evento che ha scatenato la rabbia del padre. In sostanza, avrebbe spiegato di aver esagerato la cosa e avrebbe detto che il professore, effettivamente, non aveva alzato le mani ma si era limitato a mandarla fuori classe. Ora l'aggressore rischia una denuncia per lesioni gravi e aggressione a pubblico ufficiale.
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