Avrebbe aiutato due ex collaboratrici ai tempi del Viminale e fatto pressioni per consentire ad una di loro di partecipare ad un viaggio promozionale per Expo a Tokyo
"Condannate Roberto Maroni a due anni e sei mesi di carcere". É questa la richiesta del procuratore aggiunto Eugenio Fusco, nei confronti del presidente uscente della Lombardia, finito a processo, insieme ad altri per le presunte pressioni esercitate per far ottenere un contratto di lavoro a Mara Carluccio e far partecipare a un viaggio a Tokyo Maria Grazia Paturzo, sue ex collaboratrici del Viminale. Chiesti anche due anni e due mesi per Giacomo Ciriello, capo della segreteria del governatore.
"La presenza di Maria Grazia Paturzo nella delegazione del viaggio a Tokyo era dettata esclusivamente dalla relazione affettiva" con Maroni ed è "in questo contesto che si inserisce la condotta di Maroni affinché la società Expo si accollasse le spese" della trsaferta, che ammontavano a circa 7 mila euro, ha sottolineato il magistrato durante la requisitoria.
Secondo l'accusa, infatti, era "noto a tutti che" Maroni e la Paturzo "avessero una relazione affettiva, dimostrata in maniera inconfutabile dalla Procura" e com'è emerso da una serie di intercettazioni e testimonianze. "E' da lì che nasce il processo – ha aggiunto – e io ho fatto attenzione a escludere dagli atti i messaggi e le intercettazioni che potevano apparire morbose e sgradevoli. Di questa relazione sono informate anche le amiche e altre persone con cui Paturzo parla, anche sua madre".
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