La storia della comunità agricola 'Il Forteto', attiva nel comune di Vicchio del Mugello (Firenze), inizia nel 1977, quando la fondano Rodolfo Fiesoli e Luigi Goffredi con l'obiettivo di dar vita a una comunità produttiva e alternativa alla famiglia tradizionale. Ben presto alla comunità del Forteto arrivano in affido giudiziario anche minori con situazioni familiari problematiche. E quasi subito iniziano i sospetti sui fondatori della comunità. Guai che culminano oggi quando i carabinieri, su ordine della Procura generale della Corte d'appello di Firenze, hanno prelevato dalla sua casa di Pelago e arrestato Fiesoli, settantaseienne, ormai ex 'profeta' del Forteto. Fiesoli deve scontare un residuo di pena di 14 anni 8 mesi e 17 giorni.
L'arresto è stato eseguito all'indomani della sentenza della Cassazione che ha confermato in gran parte la sentenza di appello nei confronti dell'ex 'profeta', riconosciuto colpevole di abusi e maltrattamenti anche su minori ospiti della comunità di recupero. Per gli altri nove imputati, condannati in appello per maltrattamenti a pene comprese fra 6 anni e 1 anno e 8 mesi, è intervenuta la prescrizione, che fra l'altro ha annullato interamente la condanna a 6 anni dell'ideologo e braccio destro di Fiesoli, Luigi Goffredi. Quanto a Fiesoli la sentenza rimanda a un nuovo processo di appello limitatamente a un caso di violenza sessuale.
Alla luce dell'epilogo, appaiono ancor più oscuri i fatti dei primi anni di vita della comunità. Fiesoli e Goffredi furono arrestati una prima volta nel 1978, sempre per accuse di violenza sessuale, e furono definitivamente condannati nel 1985. Malgrado ciò, il tribunale dei minori continuò ad affidare bambini al Forteto. In quasi 30 anni il Forteto ha accolto cinquanta minori, è stato considerato come un rifugio sicuro e un'eccellenza educativa ed è diventato una realtà economica importante nell'agricoltura e nella produzione di formaggi.
Ma nel 2011, il 22 dicembre, Fiesoli viene arrestato di nuovo. Le accuse sono ancora violenza sessuale su minori e maltrattamenti, accusa quest'ultima estesa poi ad altri 22 membri della comunità. A presentare denuncia sono state decine di persone accolte negli anni nella comunità. Secondo i pm della procura di Firenze che coordinano l'inchiesta, Giuliano Giambartolomei e Ornella Galeotti, il Forteto è una "setta" governata da "regole maltrattanti, crudeli e incomprensibili". Il 17 giugno 2015 il Tribunale di Firenze ha condannato Fiesoli a 17 anni e mezzo di reclusione per maltrattamenti e abusi sessuali su minori. Con la stessa sentenza, il Tribunale ha condannato altri 14 imputati: tra di essi, Luigi Goffredi a 8 anni, e Daniela Tardani a 7 anni, entrambi stretti collaboratori di Fiesoli. Sette le assoluzioni in primo grado.
Il 15 luglio 2016 la Corte d'Appello di Firenze ha condannato Fiesoli a 15 anni e 10 mesi di reclusione, mentre Goffredi è condannato a 6 anni di reclusione. Per entrambi le pene erano state ridotte per la prescrizione delle accuse per alcuni episodi contestati. Condanne ridotte anche per gli altri 8 imputi, 6 gli assolti. Tra gli assolti Stefano Pezzati, ex presidente della cooperativa agricola Forteto, che in primo grado aveva invece avuto 4 anni e mezzo, l'ex presidente dell'associazione 'Il Forteto' Silvano Montorsi, a cui il Tribunale aveva inflitto una pena di 3 anni e mezzo, e Stefano Sarti, che aveva avuto 3 anni. Pena ridotta da 7 a 3 anni e due mesi a Daniela Tardani.
Nelle sentenze di primo e secondo grado si parla di "un'esperienza drammatica, per molti aspetti criminale", di "un martellante e sistematico lavaggio del cervello" nei confronti delle persone che venivano accolte nella comunità. E il 22 dicembre 2017, la terza sezione penale della Cassazione, presieduta dal consigliere Aldo Fiale, ha reso definitiva la condanna per Fiesoli. La sentenza della Cassazione è stata accolta con soddisfazione dai capigruppo in Consiglio regionale della Toscana di Forza Italia e Fratelli d'Italia, Stefano Mugnai e Giovanni Donzelli. Per Mugnai, la sentenza "rende alle vittime giustizia nel diritto" e "ora si apra la via della necessaria giustizia morale verso quegli ex bambini che venivano affidati dalle istituzioni all'interno di quella comunità-setta". Secondo Donzelli, "l'arresto di Rodolfo Fiesoli restituisce un briciolo di dignità alle vittime e di giustizia su questa vicenda vergognosa" e ora occorre "commissariare la cooperativa, dove continueranno a vivere e lavorare coloro che hanno aiutato Fiesoli a commettere quelle atrocità e che si sono salvati solo grazie alle prescrizioni", e "costituire una commissione d'inchiesta parlamentare per scoprire definitivamente chi ha coperto e sostenuto il Forteto". Per la parlamentare toscana di Forza Italia Deborah Bergamini "finalmente emerge la verità troppo a lungo negata", mentre il consigliere regionale della Lega Nord Jacopo Alberti, pur sostenendo che "giustizia almeno in parte è fatta con la condanna di Fiesoli", si rammarica per la prescrizione per Luigi Goffredi e altri imputati. Infine, la Cooperativa il Forteto, in una nota, ha sottolineato come l'attuale Cda sia estraneo ai fatti.

