Il miracolo riguarda una bimba nata il 25 dicembre del 2014 dopo una gravidanza accidentata
Papa Paolo VI sarà presto santo. Secondo quanto riferisce la Diocesi di Brescia, i cardinali e i vescovi del Dicastero per le Cause dei Santi hanno riconosciuto e confermato il miracolo attribuito a Giovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini. Si tratta di una bimba nata il 25 dicembre del 2014 dopo una gravidanza accidentata. Una donna al quinto mese di gravidanza entra in crisi: il feto è a rischio, la rottura della vescica fetale potrebbe compromettere la vita di entrambi. Accanto alla madre una suora, assai devota al defunto Papa bresciano. Le due donne si affidano all'intercessione di Paolo VI e la piccola Amanda nasce sana.
A questo punto è necessario che sullo stesso miracolo si esprimano i cardinali della congregazione e, infine, il Papa. Papa Paolo VI è stato beatificato nel 2014 da Papa Francesco.
Il Papa mite, di basso profilo, la cui grandezza si è scoperta col passare dei decenni è nato a Concesio il 26 settembre del 1897. A lui tanto si deve la stagione di riforma che la Chiesa sta vivendo anche grazie alla forza propulsiva di Bergoglio. Non a caso fu lui, chiudendo il Vaticano II, a parlare di una Chiesa 'samaritana', più incline a 'incoraggianti rimedi' che a 'deprimenti diagnosi'.
Papa Montini è indubbiamente tra gli ispiratori di Papa Francesco. E' stato al timone della Chiesa tra il 1963 al 1978, anni duri e difficili per l'Italia e per il mondo e lui fu uno dei protagonisti principali. Erano gli anni del terrorismo, delle Brigate Rosse. Il sequestro e l'omicidio di Aldo Moro, una devastante crisi politico-istituzionale frutto dello scandalo Lockheed, culminata con le dimissioni dell'allora Presidente della Repubblica, Giovanni Leone (15 giugno), al quale, il 9 luglio, subentrò Sandro Pertini.
Fu il primo Papa del Novecento a varcare i confini italiani. Dopo 2000 anni fece sì che Pietro tornasse in Terra Santa. Viaggiò in Africa, America, Oceania e Australia, Asia, fin quasi alle porte della Cina. Fu il primo Pontefice a tenere un discorso alle Nazioni Unite, a New York parlò lunedì 4 ottobre 1965, con quel "Mai più la guerra" che molti ricordano in francese, la lingua con cui lanciò l'accorato invito: "Jamais plus les uns contre les autres, jamais, plus jamais".
Memorabile è stata la sua lettera inviata alla Brigate rosse per chiedere la liberazione di Aldo Moro e il suo grido d'aiuto a Dio durante l'omelia ai funerali del segretario della Dc.
Nella lettera, rivolta ai terroristi: "Io scrivo a voi, uomini delle Brigate Rosse: restituite alla libertà, alla sua famiglia, alla vita civile l'onorevole Aldo Moro, uomo buono ed onesto, che nessuno può incolpare di qualsiasi reato, o accusare di scarso senso sociale e di mancato servizio alla giustizia e alla pacifica convivenza civile". E ancora: "E vi prego in ginocchio, liberate l'onorevole Aldo Moro, semplicemente, senza condizioni".
Poi Moro venne ucciso e lui nell'omelia lanciò un urlo di disperazione: "Dio della vita e della morte, tu non hai esaudito la nostra supplica per la incolumità di Aldo Moro, di questo Uomo buono, mite, saggio, innocente ed amico". Il 6 agosto 1978, alle 21:40, si spense nella residenza di Castel Gandolfo a causa di un edema polmonare.
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