Sono state loro a mettere fine a un giro di spaccio di droga
Si erano accorte che qualcosa non andava e si sono date da fare per proteggere i loro figli. Tre mamme di Quarto Oggiaro hanno deciso di collaborare con la polizia per mettere fine a un giro di spaccio di droga. Segnale che anche nello storico quartiere popolare a Nord Ovest di Milano – dove in passato mafia,'ndrangheta e camorra si spartivano le strade, controllando il traffico di eroina e cocaina e le occupazioni abusive delle case popolari – il vento è cambiato. E che quell'agglomerato di palazzoni, abitati da oltre 50mila persone, non è più solo una zona di frontiera, il "Bronx" di Milano a ridosso della Tangenziale Nord.
Questa volta gestire il 'business' dello spaccio di hashish e marijuana, diffuso soprattutto nelle scuole superiori del quartiere, erano tre ventenni di buona famiglia, che non avevano nulla a che fare con le famiglie dei boss che un tempo controllavano palmo a palmo il quartiere. I tre ragazzi, due ancora in quinta superiore e uno iscritto al primo anno di università, usavano delle chat create apposta su Whatsapp per ricevere gli ordini dai coetanei e per prendere accordi per le consegne. Le mamme hanno utilizzato lo stesso sistema dei loro figli per infiltrarsi sotto falso nome nelle conversazioni con i baby pusher e organizzare lo scambio. Grazie a loro i tre ventenni, tutti incensurati, sono finiti agli arresti domiciliari.
Segnalati in Prefettura, invece, una ventina di clienti giovanissimi. Grazie all'idea delle tre donne, gli agenti del commissariato di zona, diretto da Antonio D'Urso, sono riusciti a controllare i messaggi scambiati tra gli spacciatori e i ragazzini, in tutto una settantina, che acquistavano abitualmente la droga. Gli ordini erano più numerosi nei fine settimana, quando gli adolescenti facevano il "pieno" prima di andare a qualche festa o in discoteca. I tre arrestati usavano come nickname Vitto Spaccino, Alia e Gerry Plot. Sono stati sorpresi nella notte tra venerdì e sabato scorso, mentre vendevano hashish e marijuana in un parchetto di Quarto Oggiaro, prima di andare a una festa dove avrebbero incontrato altri baby clienti. In tasca avevano 1200 euro in contanti, mezzo chilo di marijuana e 300 grammi di hashish. Nella cantine di un palazzo, poi, avevano nascosto altri due chili di droga, un quantitativo notevole che fa pensare ad un giro piuttosto stabile e strutturato. C'era anche dell'hashish confezionato in ovuli, un particolare insolito che ha sorpreso gli investigatori visto che, solitamente, gli ovuli vengono utilizzati per altri tipi di sostanze.
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