Durante il consiglio comunale, la sindaca ha chiarito che non ci saranno tagli dei posti di lavoro

 "Noi la salveremo mantenendola pubblica. Salveremo un patrimonio che appartiene a tutti i romani e i posti di lavoro, restituendo all'azienda efficenza e qualità del servizio". Così il sindaco di Roma, Virginia Raggi, nel corso del consiglio comunale straordinario su Atac. Tre gli obiettivi "ben precisi e inderogabili": "mantenere Atac pubblica; salvaguardare i livelli occupazionali e i salari dei dipendenti; risanare l'azienda per assicurare un servizio efficiente e di qualità".

"Avremmo potuto fare quello che hanno fatto altri: girare la testa dell'altra parte, continuare a vivacchiare. Abbiamo deciso – ha continuato il sindaco – di mettere le mani in un disastro. Oggi noi scoperchiamo il rapporto malato tra comune e Atac, tra politica e società partecipate, i bancomat della politica". 

"Salveremo un patrimonio che appartiene a tutti i romani. Salveremo migliaia di posti di lavoro e gli stipendi dei dipendenti, rilanceremo un servizio pubblico fondamentale per i cittadini della capitale e per i turisti e pendolari che la vivono e visitano ogni giorno. Lo strumento per concretizzare questo impegno, che stiamo studiando ormai da un anno, si chiama 'concordato preventivo in continuità'. Una procedura – spiega la prima cittadina – che, sotto l'egida del tribunale, prevede la realizzazione di un piano per onorare gli impegni della società nei confronti dei propri debitori e in accordo con gli stessi debitori. Consentendo all'Atac di proseguire la sua attività sulla base di un piano industriale che dovrà restituire all'azienda efficienza operativa e qualità del servizio". 

"Abbiamo già iniziato un lavoro di rilancio della società dal punto di vista operativo – prosegue la sindaca -. Questa azione ci ha consentito di rimettere in strada 45 filobus, che giacevano abbandonati in un deposito come simbolo di spreco e finiti in un'inchiesta per presunte tangenti; di sbloccare l'acquisto di 150 autobus ai quali se ne aggiungeranno 80 entro l'autunno; di prevedere in Bilancio 430 milioni di euro per gli investimenti nelle infrastrutture, di stanziare 18 milioni per la manutenzione delle Metro A e B; di attivare 487 telecamere sugli autobus per la sicurezza; di potenziare la lotta all'evasione tariffaria, grazie a nuove task force di controllori". E promette: "Grazie al nostro intervento l'Atac ha migliori margini reddituali con trend di crescita positiva. E sarà in grado di produrre utili". 

Mentre i sindacati si sono mostrati preoccupati e hanno posto come condizioni imprescindibili che il concordato non intervenga sul salario dei lavoratori e sul numero di dipendenti, il Codacons ha risposto: "Non permetteremo la trasformazione dei cittadini in ostaggi dei sindacati attraverso continue e reiterate interruzioni del servizio di trasporto pubblico che potrebbero durare tutto l'autunno, e siamo pronti a trascinare in tribunale chiunque violerà le norme di settore". Così ha dichiarato il presidente Carlo Rienzi aggiungendo: "L'Autorità garante degli scioperi e il Prefetto devono intervenire per impedire che le rivendicazioni dei lavoratori Atac si trasformino in una violenza a danno degli utenti, con ripercussioni anche economiche considerato che i romani acquistano gli abbonamenti a bus e metro in cambio di un servizio di trasporto continuativo". 

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