Si parte sulle note di 'Colpa d'Alfredo', oltre 3 ore di musica

"Voglio portare un po' di gioia. Questo è un concerto contro la paura". Un urlo, un messaggio ripetuto più tardi dal palco: "Noi non abbiamo paura, voi non avete paura. Ditelo forte che non ci chiuderanno in casa con la nostra paura, non cambieremo abitudini. L'amore è sopra la paura".

Il concerto definitivo. Qualunque cosa potrà fare Vasco Rossi, o qualunque altro artista italiano a dirla tutta, dopo il concerto di Modena Park, sarà difficile eguagliarlo.
Perché vedere, e sentire, 220mila persone che cantano tutte insieme ha dell'impressionante. Salendo sul palco a pochi minuti dall'inizio, lo scenario che si staglia davanti è da capogiro. Impossibile vedere la fine della folla. E se n'è accorto anche il Blasco, arrivando in elicottero. "Il locale è pieno", ha scherzato. Ma poi, più serio, ha aggiunto: "Dall'alto è uno spettacolo bellissimo. Voglio portare un po' di gioia. Questo è un concerto contro la paura". Pare addirittura che il rocker di Zocca abbia voluto sorvolare l'area tre o quattro volte, per potersi godere lo spettacolo vero della serata, che è stato il pubblico. Incredulo, felice. E come non esserlo se, dopo 40 anni di carriera, sotto il tuo palco ci sono persone di ogni generazione: dai bambini ai nonni.

Per tre ore e mezzo, fra l'altro in diretta tv e in decine di cinema d'Italia, il Vasco nazionale ha cantato tutti i suoi più grandi successi. Ma essere presenti al Modena Park ha un altro gusto, quello della festa. Certo, ognuno avrà qualcosa da ridire sulla scaletta, perché magari non è stato fatto il suo pezzo preferito. Ma non era semplice condensare una discografia impressionante in 'solo' poche ore di live.

Di certo Vasco ha emozionato ogni secondo la carica dei 220mila. In avvio sui 1.500 metri quadri di ledwall un sole che entra e poi esce dai monitor. La colonna sonora è un tributo agli anni '70: 'AlsoSprach Zarathustra' tratta da '2001 Odissea nello spazio'. Poi l'arrivo di Vasco sul palco e la partenza, ovviamente, con il brano che ha dato il titolo all'intero evento. Perché è proprio in 'Colpa d'Alfredo' che si cita il 'Modena Park'. Ma c'è spazio per i grandi classici come 'Bollicine', 'Ogni volta', 'Siamo soli', 'Vivere' e 'Liberi liberi' (che raramente entra in scaletta), così come per le hit più recenti ('Rewind', 'Un mondo migliore', 'Un senso').

Insomma, ce n'è davvero per tutti i gusti. Soprattutto quando su 'Anima fragile' sul palco con Vasco sale l'amico di sempre Gaetano Curreri (voce degli Stadio) e lo accompagna al pianoforte, una delle parti più emozionanti della serata. Luci, schermi mobili, un impianto audio straordinario. Ci sarebbe tanto da dire, troppo. Ma quello che rimane è l'emozione di 220mila persone che in un modo o nell'altro hanno rivissuto la loro storia in musica. E lo stesso ha fatto il Blasco. 'Una splendida giornata', per dirla a modo suo. Quaranta anni in un solo giorno: dal tramonto all'albaà chiara. Fuochi d'artificio.
E la festa continua.

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