Le rivelazioni emergono dalla memoria difensiva depositata ieri dai legali dell'imprenditore

Cuore della memoria difensiva depositata ieri dai legali di Alfredo Romeo, in sede di interrogatorio di garanzia, è lo scontro a suon di carte bollate tra la Consip e l'azienda dell'imprenditore dopo la sua esclusione da alcune gare.

La Romeo Gestioni aveva perso appalti della centrale acquisti della pubblica amministrazione che gestiva da 16 anni, fece ricorso e lo perse. A quel punto l'azienda indirizzò un esposto alla Consip, e per conoscenza a Anac e Antitrust, nel quale si denunciavano una serie di "dubbi procedurali" e la possibilità che ci fosse "un cartello permanente di controllo del mercato". La Romeo Gestioni evidenziava che con l'esclusione sua e di un'altra azienda si era prodotto "un danno in termini di mancato risparmio per la pubblica amministrazione da 67 milioni di euro", e chiedeva di verificare la correttezza delle gare e, eventualmente, di escludere alcuni partecipanti.

Per tutta risposta la Consip nel sottolineare la correttezza delle gare d'appalto minacciava azioni legali a tutela della propria immagine.

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