Indagati nella stessa inchiesta anche il ministro dello Sport Lotti e Tiziano Renzi, padre dell'ex premier

Ordinanza di custodia cautelare in carcere per l'imprenditore campano Alfredo Romeo in relazione ad un episodio di corruzione nell'ambito dell'indagine Consip. Il provvedimento, emesso dal gip del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura, è stato eseguito dai Carabinieri per la tutela dell'ambiente, del Comando provinciale di Napoli e dal Nucleo della Polizia tributaria della Guardia di finanza di Napoli.

L'inchiesta è incentrata su presunti appalti pilotati alla Consip, la centrale degli acquisti della pubblica amministrazione, in favore di gruppi di imprese che, secondo chi indaga, facevano riferimento a Romeo, che risponde dell'accusa di corruzione. Punto di connessione tra Romeo e Tiziano Renzi sarebbe stato Carlo Russo, amico di famiglia del padre dell'ex premier.

Nell'indagine risulta indagato anche il ministro dello Sport (e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri all'epoca dei fatti) Lotti. Il ministro risponde di rivelazione di segreto e favoreggiamento e lo scorso 27 dicembre è stato interrogato dal pm titolare del fascicolo Mario Palazzi.

Il fascicolo vede indagati per rivelazione di segreto d'ufficio anche il comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette, e il generale di brigata dell'Arma, Emanuele Saltalamacchia. Al centro dell'indagine una gara di facility management del valore di 2,7 miliardi (appalto FM4) bandita nel 2014 e suddivisa in svariati lotti, parte dei quali sarebbero stati destinati a società di Alfredo Romeo.

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