L'Associazione Luca Coscioni: "L'esilio della morte è una condanna incivile, Parlamento affronti la questione del fine vita"

"Fabo è morto alle 11.40. Ha scelto di andarsene rispettando le regole di un Paese che non è il suo". Con questo tweet, il presidente dell'associazione Luca Coscioni Marco Cappato ha dato l'annuncio della morte di Dj Fabo in Svizzera. 

 

"Sono finalmente arrivato in Svizzera, e ci sono arrivato purtroppo con le mie forze e non con l'aiuto del mio Stato. Volevo ringraziare una persona che ha potuto sollevarmi da questo inferno di dolore, di dolore, di dolore. Questa persona si chiama Marco Cappato e la ringrazierò fino alla morte". Questo era stato invece l'ultimo messaggio su Twitter di Fabiano Antoniani, che da ieri era in Svizzera per ricorrere al suicidio assistitito. Fabo era accompagnato da Marco Cappato che ha diffuso il messaggio di Fabiano Antoniani e ha lanciato una campagna online di raccolta firme perché il Parlamento approvi la legge per il testamento biologico e per rendere legale l'eutanasia.

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ASSOCIAZIONE COSCIONI: ESILIO DELLA MORTE E' CONDANNA INCIVILE. "Fabo è evaso dalla gabbia della sua lunga notte senza fine, ma per farlo è stato costretto all'esilio, ad abbandonare la propria casa, la propria patria, e subire un doloroso viaggio di ore verso un Paese straniero che riconosce diritti negati in Italia. Fabo ha ottenuto il diritto a morire senza soffrire, ma ci sono tanti, tantissimi cittadini che non hanno questa possibilità. Per tutte queste persone continuerà a battersi l'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica che, da Piergiorgio Welby a Eluana Englaro a Walter Piludu a Fabo, da 11 anni combatte affinché il Parlamento dia una risposta alle richieste dei cittadini e intervenga per colmare il vuoto normativo sul fine vita e nel 2013 ha depositato la proposta di legge di iniziativa popolare Eutanasia Legale", scrivono in una nota Cappato e Filomena Gallo, a nome dell'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.

"L'esilio della morte è una condanna incivile", sottolinea l'Associazione Luca Coscioni. "Compito dello Stato è assistere i cittadini, non costringerli a rifugiarsi in soluzioni illegali per affrontare una disperazione data dall'impossibilità di decidere della propria vita e della propria morte. Le testimonianze delle persone che hanno vissuto direttamente questo problema hanno fatto maturare un'opinione pubblica favorevole alla regolamentazione del fine vita e questo ha fatto fare grandi passi avanti alla magistratura. La politica invece sembra incapace di dare una risposta ai cittadini, ma deve comprendere che il vuoto normativo porta all'illegalità".

"Chiediamo quindi che il Parlamento affronti la questione del fine vita per ridurre le conseguenze devastanti che questo vuoto normativo ha sulla pelle della gente. Non ci troviamo in una zona grigia: siamo in piena 'zona nera' fatta di clandestinità e soprusi. Per non perdersi nella giungla delle proibizioni e delle definizioni, la strada è semplice: sostituire l'eutanasia clandestina con l'eutanasia legale. L'opinione pubblica è pronta, il Parlamento meno, ma almeno non ci si imbrogli con la guerra delle definizioni", afferma l'Associazione Luca Coscioni.

L'ANNUNCIO DI CAPPATO IERI. "Fabo mi ha chiesto di accompagnarlo in Svizzera. Ho detto di sì". Lo scrive su Twitter Marco Cappato, tesoriere dell'associazione Luca Coscioni.  In un video il dj aveva fatto un appello anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per l'eutanasia.

Si trova in una clinica Oltralpe, dove sta incontrando i medici e gli psicologi che valuteranno se la richiesta di eutanasia sia o meno legittima.

 

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