L'Aiccre ha organizzato oggi a Roma una tavola rotonda sul servizio civile

Circa 250 milioni di euro per il servizio civile, erede dell'obiezione di coscienza, che si affaccia sempre più anche all'estero. Sono questi i fondi previsti dalla legge di Bilancio, in discussione in Parlamento, e da un decreto attuativo da poco emanato dal Consiglio dei ministri. La manovra prevede 111 milioni al Fondo nazionale per il servizio civile, mentre il decreto attuativo alla riforma del terzo settore ne stanzia altri 146. Si arriva così ad un totale di 257 milioni.

Giulia Narduolo, deputata del Pd che segue questo dossier, spiega che una cifra simile potrà garantire, in un anno, il finanziamento di circa 50mila volontari. Questi, che hanno dai 18 ai 28 anni, "costano" circa 5.400 euro all'anno: ricevono un piccolo stipendio attorno ai 400 euro, hanno un'assicurazione che li copre durante le loro attività, mentre l'ente che li "gestisce" riceve un contributo annuale di 90 euro.

La giovane deputata dem, 32enne, è stata eletta in Veneto, e lì è stata lei stessa volontaria appena dopo gli studi universitari, in una biblioteca. La cosa ha stupito qualcuno tra i suoi colleghi a Montecitorio: in passato, in effetti, il servizio era un obbligo da assolvere solo per gli uomini che non volevano fare la leva nell'esercito. Ora è un'esperienza volontaria, appunto, pensata per arricchire ed introdurre i giovani a realtà lavorative vicino al sociale e ai beni culturali. "Io ho fatto il servizio civile nel 2012 – racconta Narduolo – nel bando di allora, uno dei più scarni, partimmo in 18mila volontari, e l'anno successivo il bando addirittura saltò". La deputata è felice che, più di recente, si è arrivati a quota 50mila persone in servizio civile, ma "il nostro obiettivo è mantenere l'asticella a quel livello per arrivare a quota 100mila, numero simbolico per poter dire che tutti coloro che lo chiedono possano in effetti essere partire".

Proprio per questo, Narduolo ha introdotto un emendamento alla legge di Bilancio che prevede un ulteriore stanziamento di 100 milioni di euro all'anno, per il 2017 e anche per il biennio successivo. Non è detto che il suo emendamento sarà approvato ma in caso positivo, per l'anno prossimo, si arriverebbe ad un totale di 357 milioni di euro: 111 già in bilancio, cui se ne potrebbero aggiungere un altro centinaio tramite la richiesta di modifica e ancora 146 milioni dal decreto attuativo.

Più in generale, la nuova disciplina del servizio civile, prevista all'interno della più ampia riforma del terzo settore, prevede importanti novità. Queste vengono riassunte in cinque parole chiave da Enrico Maria Borrelli, presidente dell'associazione di promozione sociale Amesci: universalità, con l'obiettivo finale di ampliare la platea di beneficiari; programmazione, per pianificare meglio la distribuzione dei finanziamenti ai progetti di volontariato; stranieri, che possono partecipare, come già previsto da una sentenza del tribunale di Milano; formazione, fondamentale per non lasciare i giovani a loro stessi; estero, inteso come luogo dove il volontario potrà passare parte del suo periodo di attività.

Proprio su quest'ultimo punto vuole intervenire l'Aiccre, sezione italiana del Consiglio dei comuni e delle regioni d'Europa, che ha organizzato una tavola rotonda sul servizio civile oggi a Roma. La segretaria generale dell'associazione, Carla Rey, ha detto che "abbiamo voluto parlare di questo tema nelle giornate che, questa settimana, dedichiamo alla solidarietà: vogliamo provare a vedere se, tra gli enti locali europei della nostra rete, questo tema è già stato affrontato, aprire un dialogo e portare questo tema a Bruxelles".
 

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