Il Pontefice alla veglia di preghiera a Cracovia con un milione e 600mila giovani

"Non ci metteremo a gridare contro qualcuno, non ci metteremo a litigare, non vogliamo distruggere. Noi non vogliamo vincere l'odio con più odio, vincere la violenza con più violenza, vincere il terrore con più terrore. E la nostra risposta a questo mondo in guerra ha un nome: si chiama fraternità, si chiama fratellanza, si chiama comunione, si chiama famiglia". Lo ha detto Papa Francesco ai ragazzi della Gmg di Cracovia dopo la veglia di preghiera. Un milione e 600mila giovani hanno seguito il Papa nel Campus Misericordia, poco fuori Cracovia per la penultima giornata della 31esima Gmg.

Poi ha aggiunto: "Per noi, oggi e qui, provenienti da diverse parti del mondo, il dolore, la guerra che vivono tanti giovani, non sono più una cosa anonima, non sono più una notizia della stampa, hanno un nome, un volto, una storia, una vicinanza. Oggi la guerra in Siria è il dolore e la sofferenza di tante persone, di tanti giovani come il coraggioso Rand, che sta qui in mezzo a noi e ci chiede di pregare per il suo amato paese" risponendo alla testimonianza di una ragazza siriana che ha chiesto di pregare per il suo Paese. "Vi invito a pregare insieme a motivo della sofferenza di tante vittime della guerra, affinché una volta per tutte possiamo capire che niente giustifica il sangue di un fratello, che niente è più prezioso della persona che abbiamo accanto".

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