'Teste di legno', imprese-filtro e un giro enorme di false fatture
Un'articolata frode fiscale, per la cifra complessiva di 48 milioni e 500mila euro, frutto del commercio di prodotti informatici e di elettronica di largo consumo. L'operazione odierna della guardia di finanza di Napoli, frutto di complesse investigazioni, ha consentito di individuare una vera e propria associazione per delinquere con base nel capoluogo campano e collegamenti nel territorio laziale, finalizzata all'evasione fiscale attraverso il meccanismo della cosiddetta 'frode carosello', capeggiata da Porpora Vincenzo. Il congegno fraudolento, attuato dal 2009 al 2013, prevedeva la produzione di un vorticoso giro di fatture per operazioni inesistenti per centinaia di milioni di euro, servendosi di una filiera di società prevalentemente articolata su tre livelli.
GLI ANELLI DELLA CATENA FRAUDOLENTA. Il primo anello della catena era costituito da decine di imprese, fungenti da 'società cartiere' in quanto non destinate alla presentazione delle dichiarazioni tributarie ed al versamento delle imposte. Dette società, intestate a 'teste di legno', erano deputate alla documentazione contabile degli approvvigionamenti di prodotti informatici e di elettronica, senza l'inclusione dell'IVA nel prezzo, e facevano ricorso ad acquisti strumentali da fornitori comunitari o alla presentazione di false 'lettere d'intento', che non disponevano del 'plafond' necessario all'accesso agli acquisti di merce esente da IVA.
Il secondo anello del sistema, invece, era costituito da 'imprese-filtro' che acquistavano fittiziamente i prodotti dalle suddette società e li rivendevano, includendo anche l'IVA ed applicando un sovrapprezzo.
Il terzo ed ultimo anello era costituito dai soggetti commerciali, che beneficiavano di vantaggi economici dal complesso artificio criminale attuato, ottenendo l'accesso a forniture di prodotti tecnlogici ed elettronici di largo consumo, applicando sconti ai prezzi già concorrenziali, mediante operazioni di acquisto, almeno formalmente, ineccepibili. In seguito alle indagini eseguite ed al rilievo delle ingenti somme evase al fisco, il sequestro preventivo applicato in data odierna mira alla tutela delle casse statali, per permettere un rientro delle somme illecitamente sottratte dagli indagati alle casse dello Stato.
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